È un libro che contiene cinque saggi di Mishima Yukio che sono stati scritti negli ultimi anni della sua vita, e di cui due sono addirittura stati scritti immediatamente prima della sua morte nel 1970, per cui spesso vengono considerati i suoi testamenti.
Il primo saggio "Lezioni spirituali per giovani samurai" è stato scritto nella seconda metà degli anni sessanta in cui il movimento studentesco arrivò all'apice ed i valori tradizionali giapponesi furono crollati. In questo saggio Mishima mostra ai giovani lettori un esempio di modo di vivere di samurai ed indica ai giovani lettori come si premunisce contro ogni imprevisto.
Nel terzo saggio "Introduzione alla filosofia dell'azione" Mishima espone la propria concezione dell'azione umana nei suoi vari aspetti. Secondo la sua filosofia, finché l'azione raggiunge la massima efficacia, occorre saper attendere con tanta pazienza l'occasione propizia. E per quell'attimo in cui si impegna totalmente l'anima e il corpo, occorre condensare al limite estremo la volontà e l'azione. Il termine "azione" diviene così sinonimo di "pazienza".
Nel quarto saggio "I miei ultimi venticinque anni" che per me è più bello, Mishima ripensa ai suoi ultimi venticinque anni e si meraviglia di quanto siano stati vuoti. E rivela il suo sentimento di vuoto per aver nutrito la speranza per il Giappone del dopoguerra. E conclude questo saggio con il testo seguente.
In questi 25 anni ho perso le mie speranze una dopo l'altra, ed ora che ormai mi sembra di intuire il termine, sono sbalordito da come sono state vuote e volgari quelle tante speranze, e da quanto è stata immensa l'energia che ho dedicato per queste.
Se avessi utilizzato tutte queste energie per disperare, avrei avuto i risultati migliori.
Non posso continuare a nutrire le speranze per il futuro del Giappone. Sento di giorno in giorno crescere in me il timore che il "Giappone" scompaia se vada avanti in questo modo. Il Giappone sarà sparito ed al suo posto rimarrà nell'Estremo Oriente una grande potenza economica inorganica, vuota, neutrale, ambigua, ricca ed astuta. Ora non voglio parlare con quelli che pensano che va bene così, non c'è niente da fare.
E l'ultimo testo è "Proclama" che Mishima compose e lesse sul balcone dell'ufficio dell'esercito di autodifesa, davanti a un migliaio di uomini del reggimento di fanteria, oltre che ai giornalisti, pochi istanti prima di suicidarsi tramite il seppuku, il 25 novembre del 1970, a 45 anni.
È passato più di mezzo secolo dalla sua morte, ed il suo timore si è purtroppo avverato. Infatti una volta è diventato la seconda potenza economica mondiale, ricca e bella. Ma in questi trenta anni è sempre in declino e non lo è più nemmeno. Stiamo vivendo solo di quelli che i nostri antenati ci hanno lasciato, sfruttando le istituzioni e le infrastrutture già esistenti senza rinnovarle né sostituirli, ed abbiamo perso tutta la virtù distruggendo la tradizione tramandata di generazione in generazione. Ormai il nostro paese ordinato, pulito e sicuro è stato scomparso, purtroppo. Quando ho letto questo saggio per la prima volta trenta anni fa, non l'ho trovato interessante, ma stavolta sono rimasta commossa soprattutto dall'ultima parte. Mi sembra di avere lo stesso sentimento di vuoto di Mishima di quando scrisse questo testo. Ora questo libro è uno dei miei preferiti tra i libri di Mishima.
Sto aspettando i colori autunnali, ma ancora il clima è mite e con la temperatura abbastanza alta le foglie tardano a cambiare colore.
A fine Ottobre al parco di Nara le foglie hanno appena iniziato a cambiare colore...
Non vedo l'ora che gli aceri diventino tutti rossi...
Dobbiamo aspettare ancora un po' il foliage degli aceri rossi, ma per quanto riguarda i colori autunnali non faccio a meno di mentire il colore delle risaie dorate che aspettavano la mietitura a metà Ottobre.
Durante la gita in periferia di Nara ci siamo imbattuti in un bellissimo tempio scintoista con il tetto di paglia. È piccola ma abbastanza antica e la sua origine risale almeno al X secolo d.C.. Si regnava l'atmosfera così serena che mi sembrava di essere in una fiaba.
Il paesaggio con le risaie mature ci rende felice. Questo colore dorate è il simbolo dell'abbondanza. Non mi stancherei mai di ammirarlo...
Anche qui vicino a casa mia gli alberi delle Ginkgo acee hanno iniziato a diventare gialle...
Anche in quest'autunno ho mangiato tanti dolci con le castagne. Ma con questa temperatura non mi sembra di essere a Novembre, anche se si sta bene...
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