8 set 2023

I PIACERI DELLA LETTERATURA GIAPPONESE

È un libro che raccoglie cinque saggi basati sulle conferenze che Donald Keene tenne alla New York Public Library, al Metropolitan Museum of Art e alla University of California di Los Angeles tra il 1986 e il 1989.

Keene (New York, 6 giugno 1922 – Tokyo, 24 febbraio 2019) è stato un saggista e traduttore statunitense, e uno dei massimi esperti mondiali di letteratura e cultura giapponese.

Dopo 35 anni in cui visse alternativamente a New York e a Tokyo per sei mesi ciascuna, nel 2011 quando quel terremoto colpì il Giappone, decise di naturalizzarsi giapponese e stabilirsi per sempre in Giappone.

E per incoraggiare la gente terremotata, tenne le conferenze nella regione colpita.
"È strano, ma nei racconti e nelle poesie antiche giapponesi si descrivono raramente i terremoti né i maremoti. Invece di piangere la crudeltà della natura e abbandonare le rovine, le ricostruirono più belle a più riprese. Ecco questi sono giapponesi." "Tutte le cose sono state distrutte, ma se aveste soltanto il senso estetico nella mente, sicuramente potreste ricostruirle."

In questo libro dall'estetica giapponese alla poesia, narrativa e teatro giapponesi Keen racconta la storia della letteratura giapponese di più di un millennio.

Nel capitolo "L'estetica giapponese", indica quattro caratteristiche del senso estetico dei giapponesi (la suggestività, l'irregolarità, la semplicità e la deteriorabilità) e citando "Ore d'ozio", una raccolta di saggi brevi che il sacerdote Kenko scrisse tra il 1330 e il 1333, approfondisce il tema.

Nei capitoli "La poesia giapponese" e "Gli usi della poesia giapponese", partendo dalla prima poesia giapponese che compose il dio Susanoo nell'era degli dèi nella prefettura di Shimane e che è riportata nel Kojiki (Un racconto di antichi eventi), racconta la varietà di poesie che sono state compose dall'VIII fino al XX secolo, ma soprattutto le poesie di Manyoshu (la raccolta di poesie compilata al 770), ed i waka (le poesie che constano di trentuno sillabe) di Kokinshu (la raccolta di poesie compilata nel 905 da ufficiali di corte. 

Nel capitolo "La narrativa giapponese", analizza l'origine del più antico esempio di genere "monogatari, la Taketori Monogatari (Storia di un tagliabambù) che sia stata scritta nel 910. E racconta gli sviluppi della narrativa giapponese, dalla Ise Monogatari (X secolo), la Storia di Genji (1008), la Storia della famiglia Taira (prima del 1240) fino al Koshoku Ichidai Otoko, il primo romanzo di Saikaku che fu pubblicato nel 1682, la raccolta Ugetsu Monogatari (Racconti di pioggia e di luna, 1776) di Ueda Akinari, il Nanso satomi hakkenden (Cronache degli otto cani) che scrisse Takizawa Bakin impiegando 28 anni dal 1814 al 1842.

Nel capitolo "Il teatro giapponese", spiega il gigaku che è la più antica forma di spettacolo, le danze bugaku, il no che è una particolare forma drammaturgica perfezionata nel XIV secolo, il kabuki che è un genere di dramma svolutosi nel XVII e il Bunraku che il teatro di marionette ed è la più antica forma di intrattenimento teatrale giapponese risalente all'VIII secolo.

Tutti i capitoli sono molto interessanti e più volte sono rimasta sorpresa dal suo punto di vista diversa dalla nostra. È un libro pieno dell'amore dell'autore per la cultura giapponese che vorrei rileggere ripetutamente. Lo consiglio a chi ama la letteratura giapponese, ma spero anche che per chi non lo è questo libro diventi una nuova scoperta.
Una delle poesie più famose di Manyoshu fu composta in questo luogo che nei tempi antichi si chiamava Iware.

Il principe Ōtsu (663 – 686) era un promettente successore di suo padre al trono imperiale, ma fu costretto a suicidarsi dopo che le false accuse di ribellione furono mosse contro di lui dalla sua zia al fine di mettere il proprio figlio al trono.

Prima di morire, compose la poesia d'addio sulla riva di questo stagno.

Momozutau / iware no ike ni / naku kamo wo / kyō nomi mite ya / Kumokakuri nan 
Le anatre selvatiche cantano sulla riva dello stagno di Iware. Oggi le ho viste per l'ultima volta e domani dovrò morire...
Dal V secolo al VI secolo in questa zona Iware in provincia di Nara si trovava il palazzo imperiale. Guardando questo paesaggio rurale e tranquillo, non posso credere che questo luogo fosse il centro dell'origine del Giappone.
Torta di maccha (tè verde)
Non so se sia a causa del caldo eccezionale di quest'estate o sia per l'età che ho, ma in quest'estate stavo poco bene... ora che finalmente le mattine e le sere si sono rinfrescate e si sente l'aria d'autunno, spero che il caldo non torni più...

4 ago 2023

DIARIO AMERICANO DI UNA RAGAZZA GIAPPONESE

È un romanzo a forma di diario scritto in lingua inglese e pubblicato nel 1902 da Yonejiro Noguchi a New York, nei panni di una ragazza giapponese di diciotto anni, Asagao (Miss Morning Glory).

Yonejiro, poeta, scrittore e saggista che visitò gli Stati Uniti nel 1893 e ci rimase fino al 1904 quando ritornò in Giappone, basandosi sulle proprie esperienze della vita in America scrisse questo libro. Il protagonista Asagao è una ragazza attiva che ama la letteratura inglese e americana, ed insieme con il suo zio visita San Francisco, Chicago e New York. Nel libro raccontò in tono agile e spiritoso la vita quotidiana degli americani, osservò la sua cultura e la sua società consumistica, e le confrontò con quelle giapponesi.

È molto interessante leggere le sue impressioni sinceri. Ad esempio, quando vide che per ricevere gli ospiti la moglie dell'ex console americano a Tokyo allestì un salotto disseminando un bel po' di cianfrusaglie esotiche insieme con i paraventi giapponesi, disse, "È un vero bazar cinese, il trionfo del cattivo gusto, che confusione! Il Giappone non insegna altro che la semplicità, il segreto della sua arte, ma come abbia fatto a vivere nel mio Paese senza impararlo?" E osservò; "Ogni centimetro del salotto trasuda ricchezza. Ma c’è qualcosa di più sgradevole del lusso privo di gusto? Avere quanto basta per vivere è un bene, ostentare il superfluo non è che un’offesa." E concluse che "gli americani acquistino le cose per il piacere di comprare, non perché ne abbiano davvero bisogno".

Anche adesso, dopo più di 100 anni da quando fu scritto questo libro, mi sembra che le cose non siano cambiate tanto. La nostra cultura viene confusa con quella cinese o di altri paesi asiatici come noi non distinguiamo quella italiana da quella spagnola o francese e il consumismo è sempre più radicato (non solo negli Stati Uniti, ma anche  in tutto il mondo). 
È un libro molto interessante. Per inciso, questo Yonejiro è il padre di Isamu Noguchi, scultore noto a livello internazionale.
Un po' prima che Yonejiro Noguchi arrivò negli Stati Uniti, in Giappone, nel 1887 visitò il tempio buddista Syorinji a Sakurai in provincia di Nara, Ernest Fenollosa, filosofo e storico dell'arte orientale americano di origine spagnola.
E qui scoprì una bellissima statua di Kannon realizzata nel VIII secolo che era nascosta dalla vista. Ed era rimasto molto colpito dalla sua bellezza e disse, "Questo deve diventare il primo tesoro d'arte nazionale". E regalò al tempio questa custodia per statua (zushi).

Quello che si vede in centro è la foto della statua di Kannon che ora viene custodita nell'apposito padiglione ed è aperta al pubblico. L'abbiamo vista, ma è piena di grazia fino alle punte delle dita. Anche noi siamo rimasti colpiti dalla sua eleganza.


Nel XIX secolo le statue buddiste giapponesi si trovavano in crisi.
All'inizio dell'epoca Meiji nel 1868, il nuovo governo proclamò lo Scintoismo come religione di stato e iniziò la campagna per separare il buddismo dallo scintoismo.

Fino a quel momento lo Scintoismo e il Buddismo erano intimamente connessi al punto che gli stessi edifici venivano spesso utilizzati sia come santuari scintoisti che come templi buddisti, ma quella proclamazione provocò una vera e propria persecuzione del buddismo.
Fino a quando calmò questa campagna nel 1876 furono distrutte e chiuse oltre 45mila templi buddisti, proprio la metà dei 90mila che esistevano. E furono distrutte e vendute per due prezzi agli stranieri le innumerevoli statue buddiste. 

Proprio in quel periodo Fenollosa che insegnava la filosofia e la economia politica all'Università Imperiale di Tokyo, visitando i templi antichi scoprì tante preziose opere d'arte e si prodigò nel tutelarle e sistematizzare e istituzionalizzare l'arte giapponese.
Oltre dall'eleganza della statua Kannon, sono rimasta colpita dall'atmosfera serena del tempio e dal panorama delle montagne che circondano il tempio. Forse anche Fenollosa ammirò questa vista?

Anche da noi stiamo affrontando l'ondata di gran caldo. Ogni giorno la temperatura supera 35 gradi, e vista l'umidità tipica nostra questo caldo è davvero pericoloso e spesso viene emesso un avviso di colpo di caldo. Non faccio altro che prendere i gelati e i kakigori (granita giapponese)...
Anche il melon cream soda, una bevanda frizzante al gusto di melone con il gelato alla vaniglia è ideale quando fa così caldo e mi ricorda quando ero bambina...

10 lug 2023

IL VENTO NEL VIGNETO

Più di 10 anni fa io e mio marito abbiamo viaggiato nella regione Friuli-Venezia Giulia. Viaggiando dalla parte litoranea come Trieste, Aquileia e Grado alla parte interna come Udine, Gorizia, Cividale del Friuli e Pordenone, sono rimasta colpita dalla bellezza di questa regione.

Anche adesso a volte mi tornano in mente quei bellissimi paesaggi. Un giorno vorrei ritornarci, e se potessi, vorrei visitare anche i paesi montani che si trovano nella parte ancora più interna...

Non mi ricordo bene, ma forse subito dopo il rientro da quel viaggio, ho voluto leggere qualcosa di quella regione, e per caso ho trovato e comprato questo libro. Ma poi lo dimenticavo e stavolta l’ho riscoperto tra "i libri ancora non letti" e finalmente, dopo più di 10 anni l'ho letto.
 
È una storia di un ergastolano, appena graziato dopo ventisette anni di galera ritorna nel suo paese natio del Friuli degli anni Sessanta. Innanzitutto è rimasto disorientato dal cambiamento del mondo, poi perplesso dagli sguardi vigili e curiosi dei compaesani, ma accetta tutto quello che gli succede, anche le disgrazie che gli capitano una dopo l’altra, tira avanti facendo ogni sorta di lavoro e cerca di recuperare la sua vita.

Sono stata colpita dal semplice e spontaneo modo di vivere del protagonista. Si accontenta di poco che gli capita per caso. Rassegnato, ma senza perdere la speranza fa sforzi costanti impegnando tutto se stesso. 

Non conoscevo quest’autore, ma il suo modo di raccontare è semplice, pacato e scorrevole. Descrive accuratamente i paesaggi, le stagioni ed i sentimenti dei personaggi. Mi sembrava che tra le righe s'intravedesse l'onestà dell'autore. Mi è piaciuto molto. Vorrei leggere anche altri suoi libri.

A Udine ci hanno accompagnato una ragazza e suo fidanzato, ma come stanno...? 
Non piove tanto, ma ancora non se ne va la stagione delle piogge. Ed è arrivato il caldo... ne ho già abbastanza di quest'afa insopportabile dell'estate tipica giapponese... 
L'altro giorno abbiamo visitato il bellissimo tempio scintoista Tomi.
Si trova a Sakurai in Provincia di Nara, ha una lunga storia di circa 2000 anni ed è il luogo dove il primo Imperatore Jinmu si tenne la prima cerimonia del Daijyosai nel 660 a.C. (una delle cerimonie tenute dopo che l'Imperatore salì al trono, viene tramandata fino ad oggi ed anche l'attuale Imperatore ha tenuto 4 anni fa).
Si regnava l'atmosfera tranquilla e solenne che forse non è cambiata fino dall'antichità più remota.
A volte mi viene voglia di immergermi nel verde... È stato un luogo molto piacevole. Ci tornerò in autunno quando queste foglie diventano tutte rosse... 
Con i kakigori (granita giapponese) supererò l'afa anche in quest'estate...

21 giu 2023

OSAKA 1615

Volevo leggere qualcosa di Osaka, e per caso ho trovato questo libro che racconta "La campagna di Osaka" che è divisa in due fasi, una invernale e l'altra estiva.

Si tratta di una serie di battaglie dello shogunato Tokugawa contro il clan Toyotomi, che durò dal 1614 al 1615 e finì con la distruzione di questo clan insieme con il castello di Osaka.

Dopo la morte di Toyotomi Hideyoshi del 1598 che è il secondo dei tre "Grandi Unificatori del Giappone", secondo il suo testamento il Giappone fu governato dal Consiglio dei Cinque reggenti, tra i quali Tokugawa Ieyasu possedeva il maggior potere.

Nella battaglia di Sekigahara del 1600, guidando l'armata orientale Ieyasu sconfisse l'armata occidentale composta dai samurai fedeli ai Toyotomi, assunse il controllo dell'intero Giappone ed abolì il Consiglio.

E così nel 1603 nacque lo shogunato Tokugawa a Edo (l'attuale Tokyo) che diventò il capitale del Giappone. Ieyasu voleva dare stabilità al Paese dopo il lungo periodo di guerre (l'epoca Sengoku), ma l'unico ostacolo erano i Toyotomi, insediati a Osaka e guidati da Toyotomi Hideyori, figlio di Hideyoshi. Per eliminare i Toyotomi, attaccò Osaka per due volte, nel 1614 e nel 1615.

Con l'utilizzo di archibugi, i Tokugawa distrusse il castello di Osaka e rase al suolo la città di Osaka. Eliminato l'ultimo ostacolo, lo shogunato di Tokugawa durò circa 260 anni fino al 1868.

In seguito, la città di Osaka diventò il territorio controllato direttamente dallo Tokugawa e fu ricostruita. Con la rete fluviale e il porto che riacquistò l'importanza del suo antico ruolo, prosperò come il centro del commercio. Arrivarono e partivano i merci da e per il tutto il Giappone e grazie alle ricchezze avute da quegli scambi commerciali, fiorirono le arti come il bunraku e il kabuki.
Dopo la restaurazione di Meiji (1868), si è industrializzata rapidamente e nacquero tante imprese. La popolazione continuò ad aumentare e nel 1925 Osaka diventò la città più popolosa del Giappone (fino al 1932) e la sesta al mondo. Purtroppo, d'allora la città di Osaka è sempre in declino, ma almeno per me qui si sta bene, e con grande sorpresa l'ha confermato anche la rivista "Intelligence Unit dell'Economist (EIU)" collocando Osaka nel secondo posto nella classifica annuale delle città più vivibili del mondo del 2021. 

Questo libro racconta queste battaglie dettagliatamente e precisamente dalle sue origini fino agli eventi successivi. A dire il vero, non mi aspettavo che sia così corretto. 
È abbondante di foto, illustrazioni, mappe e tabelle che aiutano i lettori a comprendere bene le situazioni. È davvero un bel libro, lo consiglio soprattutto a chi ama la storia ed a chi ha interesse per il nostro Paese.
Il castello di Osaka, fu costruito da Toyotomi Hideyoshi nel 1583, distrutto nel 1615 e ricostruito nel 1629 da Tokugawa. In seguito fu bruciato dal fulmine per tre volte e l'attuale torre principale fu ricostruita nel 1931 con la colletta dei cittadini.
Quest'anno la stagione delle piogge è arrivata a maggio in anticipo (a Osaka), e pure la fioritura di ortensia.
Questo genere di ortensia (Hydrangea macrophylla f. normalis) è di origine giapponese ed è anche origine di quell'ortensia più diffusa a forma di palla. In genere il colore dei fiori di ortensia dipende dall'acidità del suolo, mi piace la sfumatura delicata dei colori di questi fiori...
Il 21 giugno è il solstizio d'estate e il 7 luglio è la festa di Tanabata. L'estate è alle porte!

30 mag 2023

ITALIA DOPO 4 ANNI

A fine aprile siamo tornati in Italia dopo 4 anni.
Stavolta siamo rimasti a Roma e non abbiamo fatto niente di speciale (solo un giorno mi è venuta all'improvviso l'idea di visitare Civitavecchia e ci siamo andati), ma ogni giorno abbiamo passeggiato tantissimo. Senza programmi né spostamenti, abbiamo potuto trascorrere le vacanze veramente rilassati.
In questi anni dentro di me l'Italia diventava sempre più lontana, ma l'Italia è stata sempre l'Italia e bellissima. Meno male che ci sono tornata.

19 apr 2023

FIORI DI CILIEGIO 2023

A metà marzo la temperatura è salita e a volte ha superato addirittura 25 gradi. E così i fiori di ciliegio sono sbocciati con grande anticipo.

Non solo, sono arrivati rapidamente alla piena fioritura solo in due o tre giorni dopo che i primi fiori sono sbocciati, invece che in una settimana.
Così abbiamo rinunciato l'hamami (gita in campagna per ammirare la fioritura dei ciliegi) che avevamo in programma, ma in compenso ho passeggiato un po' sotto i fiori di ciliegio qui ad Osaka.
Chi disegna, chi legge il giornale, chi mangia... nel parco Kema Sakuranomiya che si estende per 4.2 chilometri lungo il fiume Okawa ci si divertiva ciascuno a suo modo.
Il treno che passa tra i fiori di ciliegio.
La vista delle rive di fiume Okawa tutte costeggiate di ciliegi era impressionante. Innanzitutto sono rimasta sopraffatta dai numeri di ciliegi (5 mila alberi). E in fondo si vede il castello di Osaka.
Sono bellissimi i fiori di ciliegio nei giardini di templi o in campagna, ma mi piacciono anche quelli che fioriscono in città.
Il castello di Osaka è circondato da 106 ettari di parco aperto.
E in questo parco ce ne sono 3 mila ciliegi. È uno dei posti migliori per l'hanami ad Osaka.
Anche nelle vicinanze della casa mia ce ne sono tanti ciliegi. Niente di speciale, ma con i fiori di ciliegio le vie abituali diventano come se fossero le altre...
In città i fiori di ciliegio rallegrano la nostra vita quotidiana.
A volte mi capita di trovarmi inaspettatamente davanti ai ciliegi suggestivi e fermarmi ad ammirarli a lungo...
Sotto l'Umeda Sky Building noto come "giardino pensile" dove arrivano tantissimi turisti ci sono i ciliegi. 
Il periodo di magia in cui la città viene tinta di rosa chiara è passato in batter d'occhio. 
E ora è bellissimo il verde chiaro delle foglie appena spuntate. 
Un dolce giapponese che rappresenta i fiori di ciliegio
In questa primavera tutto arriva in anticipo, ora i fiori di glicine sono in piena fioritura...
La forma e i colori dei dolci giapponesi cambiano secondo le stagioni. Per le pasticcerie sarà difficile stare al passo con i mutamenti delle stagioni...

21 mar 2023

TEMPLI DI NARA

Da quando ci siamo trasferiti qui, visito più spesso Nara che è diventata un po' più vicina.
Nara è l'antica capitale in cui l'imperatore dimorava di generazione in generazione fino a quando il capitale trasferì a Kyoto nel 794. Circondata dalle montagne, l'atmosfera è mite e serena, e il tempo scorre lentamente.
In occasione dell'Anniversario della Fondazione della Nazione (il 11 febbraio) abbiamo visitato il tempio scintoista Kashihara con un giorno di ritardo.
Si trova alla città di Kashihara, a 20 km a sud della città di Nara e fu costruito nel 1890 nel posto in cui il 11 febbraio di 2683 anni fa il primo imperatore Jinmu salì al trono.
D'allora in poi la dinastia imperiale è ininterrotta e l'attuare imperatore Naruhito è 126esimo.
Penso che i primi imperatori siano mitologici, ma con le varie testimonianze almeno il decimo fosse esistito... comunque il Giappone nacque qui.
Il cortile ricoperto di ghiaia bianca e il boschetto attorno al tempio rendono fresco e nel frattempo solenne questo santuario.

E non solo, a Nara ci sono tanti templi bellissimi. In quest'occasione ne presento qui alcuni che abbiamo visitato in questi mesi.
(gennaio)
Nella città di Sakurai, a 25km dalla città di Nara, tra i monti c'è il tempio scintoista Tanzan.
Fu costruito come un tempio buddista nel 678 per dedicare a Kamatari Fujiwara, un politico aristocratico di quell'epoca.
Ma nel X secolo si associò ad un tempio scintoista, e diventò il tempio scintoista-buddista come tanti altri.
E con "l'Ordine di separazione tra scintoismo e buddismo" emesso nel 1868, il tempio diventò scintoista.

In questo modo in Giappone lo scintoismo (religione autoctona) e il buddismo (arrivò in Giappone nel V-VI secolo) coesistono sempre, anche adesso, a volte sposandosi a volte separandosi.
Il nome "Tanzan (significa che la montagna in cui si conversa)" deriva da un colloquio segretissimo del 645 in questa montagna in cui Kamatari e il Principe Naka no Oe (il futuro Imperatore Tenchi) tramarono l'assassinio del loro avversario Soga no Iruka. E questa eliminazione di un potente clan Soga diventò il primo passo di una serie della riforma Taika che sarebbe diventata una svolta nella storia del Giappone.
Kamatari Fujiwara
Questa pagoda di legno a 13 piani che fu ricostruito nel 1532 è la più antica tutt'ora esistente del mondo, e conserva l'atmosfera di quando era il tempio buddista. 
(ottobre)
Nella città di Sakurai, tra le montagne c'è anche il tempio buddista Hase.
Il suo origine risale al 686, ed è dedicato alla statua di Kannon (divinità della misericordia) con le 11 facce, alta 10.18 metri. L'abbiamo vista da vicino, ma è stata molto grande e piena di grazia.
Un lungo corridoio coperto di legno collega la porta principale e la sala principale. La forma elegante di lanterne è tipica di questo tempio.
Circondato dalle montagne, è un posto molto tranquillo e si può godere di un bellissimo panorama, soprattutto con i colori delle foglie che hanno appena iniziato a cambiare a metà ottobre...
(febbraio)
Invece, in città di Nara, c'è l'antico tempio Hokke che fu costruito dall'Imperatrice Komyo nel 745 nel luogo in cui c'era la sua casa natale.
Gli edifici furono ricostruiti nel 1601, ma hanno conservato bene l'atmosfera dell'VIII secolo.
Soprattutto alcune delle tegole che ricoprono il tetto della sala principale sono originali e rendono solenne il palazzo.
Ho visitato questo tempio per la prima volta, ma mi è piaciuto molto per l'atmosfera rustica e serena. Anche questo tempio è dedicato alla statua di Kannon molto elegante con le 11 facce che si crede fosse la figura dell'Imperatrice Komyo, ma purtroppo aperta al pubblico solo per due settimane in primavera e in autunno. Ci ritornerò per vederla...
(marzo)
Nella città di Katsuraghi, a 30km a sud-est della città di Nara, a piedi del monte Nijo, c'è il tempio buddista Taima.
Fu costruito nel 612, e rimangono tanti edifici e statue originari.
Nella porta principale, la statua di Nio sorveglia la entrata del tempio.
Il campanile fu coniato nel 680, ed è più antico nel Giappone.
La sala principale, la sala per conferenza, la sala per le statue e le due pagode di legno a tre piani... la vista con gli edifici antichi è magnifica e ci porta in un'epoca lontana...
E nelle sale ci sono tante bellissime statue di divinità originali dell'VIII. Ammirandole da vicino con calma, mi sembrava di tornare indietro nel tempo fino all'antichità.
Tutto il tempio era tranquillo come se si fosse fermato il tempo.
La sala principale e le due pagode a tre piani dell'VIII sono classificate tra i tesori d'arte nazionali. Solo in questo tempio nel Giappone tutte le due pagode originali di quell'epoca sono esistenti. Sono rimasta colpita dalla loro graziosità.
La pagoda d'est e la pagoda d'ovest
Le pagode erano così belle che ne ho copiato le foto da un sito (http://inori.nara-kankou.or.jp/inori/hihou/taimadera/event/8h50931jt3/).
Il monte Nijo ai cui piedi si trova questo tempio ha due cime e si trova tra Osaka e Nara. Essendo situato all'estremo ovest di Nara, il sole, visto dall'antica capitale tramontava tra queste due cime.
Secondo il buddismo la Terra pura dove arrivano le anime dei morti si trova a ovest, e questa montagna era considerata l'entrata della Terra pura ed era venerata dalla gente.
Mi piace Nara per l'atmosfera rustica e per le ricchezze culturali, storiche e artistiche.
È il posto dove il Giappone nacque e si formò come una nazione. Quindi i templi di quell'epoca sono semplici e grezzi ancora prima di essere raffinati. Sono affascinata proprio da questa semplicità e magnanimità che mi danno senso di sicurezza e nostalgia.
Poi essendo anche il punto di arrivo della via della Seta che parte da Roma, ce ne sono tantissimi posti storici e interessanti. Penso di presentarli qui a poco a poco...
In questi giorni le temperature superano 20 gradi e all'improvviso la primavera è arrivata. Anche a Osaka alcuni boccioli di fiori di ciliegio sono già sbocciati in anticipo.
Non vedo l'ora di passeggiare sotto i fiori di ciliegio in piena fioritura...