31 mar 2014

FIORI DEI CILIEGI 2014

Da qualche giorno sono in fioritura i fiori dei ciliegi anche da noi.
E' un periodo proprio allegro e magico.
Le fecce della gente che passa sotto gli alberi sono sorridenti, felici e rilassate, e mi rendono allegra.
Purtroppo non ho tempo per andare ad ammirarli con calma, ma di passaggio mi sto godendo questo spettacolo.
Anche le solite vie tra la casa e la stazione sono tinte di rosa chiara, ed i miei passi diventano leggeri anche quando sono molto stanca...

22 mar 2014

PREVISIONE DELLA FIORITURA DEI CILIEGI 2014

Ora sta arrivando la stagione tanto attesa, dei fiori dei ciliegi.
Fin dall'antichità la fioritura dei ciliegi è per noi giapponesi "un evento nazionale".
E' attesa così tanto che ogni anno l'Agenzia meteorologica annuncia la previsione e tutti programmano le gite o le feste.

In ogni provincia c'e un albero campione che attentamente viene osservato dai dipendenti dell'Agenzia meteorologica, e appena sono sbocciati i 5-6 fiori di questo albero campione (di Somei Yoshino, una varietà d'origine giapponese e più diffusa in Giappone), la fioritura viene annunciata ufficialmente.
Noi giapponesi, con quest'annuncio, sentiamo che la primavera è arrivata veramente.
Per inciso, l'albero campione di Osaka si trova nel giardino del castello di Osaka, e quello di Tokyo, nel parco del santuario Yasukuni.

Quest'anno è già "proclamata" la fioritura in 7 province, (Kochi 18/3, Fukuoka, Saga, Miyazaki 19/3, Nagasaki, Kagoshima, Kumamoto 20/3) in anticipo di qualche giorno rispetto alla media annua.
E ora "il fronte della fioritura dei ciliegi" si sta spostando da sud verso nord tingendo tutto il Giappone di rosa chiara.

Anche i boccioli degli ciliegi davanti a casa mia si stanno schiudendo, fra qualche giorno sbocceranno...
Aspetto con gioia questa stagione magica, assaporando i dolci al profumo di foglie di ciliegio.
Naturalmente non mi manca il Sakuramochi, un dolce avvolto da una foglia del ciliegio in salamoia che ha un buon profumo...

13 mar 2014

DASHI, BRODO GIAPPONESE

L’anno scorso la cucina giapponese è stata dichiarata il Patrimonio Unesco.
I caratteri della cucina giapponese sono vari, come la varietà degli ingredienti, il suo aspetto estetico o il suo equilibrio dietetico.
Ma la chiave della cucina giapponese è il dashi ossia il brodo giapponese fatto con il konbu (alghe) e il katsuobushi (scaglie di tonno secco e affumicato) e viene usato per vari piatti, come la zuppa, la cottura dei vari ingredienti e il sottaceto, ecc...

Per preparare questo brodo, basta far bollire il konbu e il katsuobushi e non è così difficile né faticoso, ma ora spesso utilizziamo quello istantaneo in polvere. Ma il dashi fatto apposta con il konbu e il katsuobushi è eccezionale e io cerco di farlo il più possibile...
Il konbu è un tipo di alghe ed è ricco di fibre alimentari e minerali come ferro ed anche di acido glutammico. Viene mangiato come una qualsiasi altra verdura oltre a fare il brodo.

Sopratutto ad Osaka si faceva il brodo con il konbu perché arrivava direttamente dall'Hokkaido dove viene prodotto anche adesso il 95% del totale, e anche l'acqua dolce della nostra regione era adatta a fare il brodo con il konbu.
Il katsuobushi, le scaglie del tonno secco e affumicato è ricco di vitamina B ed anche di acido inosinico.

E sopratutto a Tokyo dove il konbu arrivava tramite Osaka ed era scarso, e l'acqua era dura e non adatta a fare il brodo con il konbu, si faceva il brodo con il tonno.

Ma se si sono amalgamate queste due sostanze, l'acido glutammico del konbu e quello inosinico del katsuobushi, la sapidità viene esaltata molto di più.

La preparazione.
In una casseruola mettete un pezzo di konbu e l'acqua e lasciateli riposare per qualche tempo.
Poi mettetela sul fuoco a fiamma bassa.
E togliete il konbu un attimo prima che l'acqua sia bollita, aggiungete il katuobushi e fate bollire l'acqua per un po' e toglietela dalla fiamma. E travasate il brodo in un recipiente filtrando con un colino.
Ecco fatto. E' un liquido dorato e profumato. Si chiama il "ichiban dashi" che significa il primo brodo.
Poi rimettete quel konbu e katsuobushi che ha fatto il primo brodo nella casseruola insieme con l'acuqa, e mettetela sul fuoco a fiamma media. E abbassate il fuoco dopo che l'acqua è bollita e cuocete ancora per 5 minuti.
Questo è il "niban dashi" che significa il secondo brodo.
E' meno profumato e meno raffinato. E' adatto per i piatti che vengono conditi insieme con gli altri condimenti come la salsa di soia e lo zucchero.
Sopratutto la cucina della nostra regione è ben condita dal brodo, e quindi il brodo decide tutto.

Ora anche all'estero ci sono tanti ristoranti giapponesi.
Ma per esempio, a Parigi ci sono circa 1500 ristoranti giapponesi, di cui sono solo 100 quelli di cui fanno parte i giapponesi, sia come i cuochi che come i titolari. Anche in Italia, ce ne sono tanti, ma temo che la situazione è più o meno uguale. 
E a volte siamo meravigliati dai piatti “giapponesi” singolari e eccentrici, molto diversi da quelli che noi mangiamo, come al contrario, nei ristoranti italiani in Giappone difficilmente troviamo i piatti “autentici” italiani.

Naturalmente chiunque è libero di variare i piatti giapponesi a proprio piacimento, ma i piatti ben conditi con il brodo autentico è eccezionali, e spero che tutti li assaggino almeno per una volta...

SANSHIRO

E' uno dei capolavori di Soseki Natsume, pubblicato nel 1908, e con le due opere successive, "E poi" e "La porta", compone una trilogia.

Sanshiro è un giovane studente che dalla campagna si trasferisce a Tokyo agli inizi del 900' per iscriversi all'Università. E rimane meravigliato dalla grandezza della capitale tutta nuova.
Nella nuova vita incontra varie persone come il professore ironico Hirota, l'amico Yojiro che ha esperienza del mondo, le ragazze libere da convenzioni, Mineko e Yoshiko...
Smarrito tra il vecchio mondo che finora viveva e quello nuovo che ai suoi occhi appare splendente e luminoso, e sempre preso in gioco da Mineko tutta libera e volubile, Sanshiro inizia a conoscere il mondo...

E attraverso questo ragazzo campagnolo e ingenuo, sembra che Soseki descrive il Giappone di allora, in bilico tra il vecchio e il nuovo o l'oriente e l'occidente...

Ho riletto questa storia dopo tanti anni ma ora mi piace più di quando ero ragazza.
Quando ero giovane preferivo Yukio Mishima e Junichiro Tanizaki, ma in questi anni non so perché Soseki mi affascina molto...
Mi piace molto l'oshiruko, una zuppa dell'marmellata di fagioli rossi.
L'altro giorno ne ho trovato uno molto carino.
E' istantaneo in polvere e se versa l'acqua bollente...
Appariscono due piccioni...

Ma ora la temperatura è mite e forse questo è stato il mio ultimo oshiruko di quest'inverno...

3 mar 2014

FIORI DI UME (PRUGNO)

Dopo la nevicata, la temperatura si è rialzata di colpo.
Sento un tocco di primavera qua e là, ma sopratutto nei raggi del sole.
E ora i fiori di Ume (prugno) sono proprio in fioritura.
Sono belli anche i rossi e rosa, ma preferisco i bianchi. Sono sobri, eleganti e ingenui.
I fiori di prugno erano i più popolari fiori fino a quando diventarono di gran moda i fiori dei ciliegi verso il IX secolo.
In effetti, ci sono ben 119 poesie scritte sui fiori di prugno, tra tutti le 4500 poesie del Manyosyu, la più antica collezione di poesie in giapponese che fu compilata intorno all'VIII secolo.

Come una scrittrice dell'epoca di Heian (794-1192) Sieshonagon scrisse nel suo capolavoro "Note del guanciale", "sono graziosi i fiori di prugno quando su di essi fiocchi la neve", questi fiori stanno bene alla neve,
ma anche agli usignoli che segnano l'arrivo della primavera.
Sia in passato che oggi sbocciano in un periodo di tempi instabili che aspetta la primavera.
I fiori di prugno hanno un bel profumo, un profumo agrodolce.
Passeggiare tra quel bel profumo è molto rilassante.
I fiori a doppio petalo.
I fiori pendenti.
A proposito dei fiori di prugno, c'è un dolce tradizionale giapponese che ha un nome molto suggestivo, "Yoru no Ume (Fiori di prugno di notte).
E' un tipo del Yokan, la gelatina di marmellata di fagioli rossi.
Una volta la notte era completamente buia senza luce come quella di oggi, e non si vedeva nulla nell'oscurità, ma se giunse un buon profumo da qualche parte, avvicinandosi si scoprì che i fiori di prugno emergevano indistintamente al chiaro di luna.
Nella sezione di questo dolce, si vedono le sagome rotonde di fagioli rossi che rappresentano i fiori di prugno di notte buia.

Come erano suggestivi quei fiori emersi vagamente al chiaro di luna e il buon profumo diffuso nell'aria... l'ho assaggiato immaginando quella scena...

Oggi invece è la festa delle bambole ossia dei fiori di pesca.
Poi si sbocceranno i fiori di ciliegi verso la fine mese. Non vedo l'ora...

Sulla festa delle bambole⇒
http://imonologhi.blogspot.jp/2013/02/festa-delle-bambole.html
http://imonologhi.blogspot.jp/2012/03/hinamatsuri.html
http://imonologhi.blogspot.jp/2011/03/le-feste-delle-bambole.html
http://imonologhi.blogspot.jp/2010/03/festa-dei-peschi.html
http://imonologhi.blogspot.jp/2009/03/festa-delle-bambine.html 

18 feb 2014

NEVE

La nevicata ha colpito il Giappone e sopratutto a Tokyo e dintorni ha causato i danni e le vittime.
Non così tanto, ma due fine settimane di seguito ha nevicato anche ad Osaka dove raramente si nevica, e la neve si è accumulata un po'.
La neve, però si è sciolta tutta verso il mezzogiorno.

Con queste nevicate, anche qui tanti voli e treni sono stati cancellati. 

E' stato cancellato anche il volo che doveva portarmi a Sendai dove avrei dovuto trascorrere il fine settimana con mio marito e amici che erano partiti il giorno precedente...

Non vedevo l'ora di visitare le zone terremotate con la guida prenotata, il museo municipale dove ci sono gli oggetti di Hasekura Tsunenaga e gli altri posti panoramici...
Mi dispiace, ma non c'era niente da fare. Alla fine ho rinunciato a raggiungerli.

E' stato tutto inutile uscire di casa alle 4:30 di mattina col taxi e aspettare ore e ore all'aeroporto... sono ritornata a casa invano.
Ora mi consola questo Kokeshi che mio marito mi ha portato, la bambola di legno che raffigura Hasekura Tsunenaga, il primo giapponese che arrivò a Roma nel 1616 e fu accolto dal Papa Paolo V.
E gustando i deliziosi piatti tipici che mio marito ha portato a casa (nella foto i prodotti del mare), mi sono ripromessa di visitarla, ma tranne in inverno...
E quando fa molto freddo, mi viene voglia di preparare il Kasujiru, una zuppa invernale fatta di feccia di Sake (bevanda alcolica giapponese ottenuta dalla fermentazione del riso).

Dopo aver cotto piano piano gli ingredienti tagliati a pezzi (nella foto, carota, porro, rafano bianco, tofu fritto, salmone, bardana, taro d'Egitto, Konnyaku (patè fatto con il glutine di un tubero giapponese) ) col brodo,
si aggiunge il Sake Kasu (la feccia di sake).
Questa zuppa riscalda veramente il corpo quando fa freddo...

Essendo superfreddolosa, odio il freddo, ma anche in inverno c'è un piacere come leggere in cucina, vicino alla pentola che cuoce lentamente...

E' arrivata la bufera della nevicata dopo il caldo di primi giorni di febbraio. Il clima continua a essere estremo...

4 feb 2014

NAITA AKAONI (L'ORCO ROSSO CHE PIANSE)

In Giappone il 3 febbraio si festeggia il Setsubun per celebrare l'inizio della primavera.

La parola "Setsubun" significa "dividere le stagioni" e indicava ogni cambio della stagione. Ma visto che in Giappone l'inizio della primavera era apprezzato di più come l'inizio dell'anno, ora si festeggia solo il giorno prima dell'inizio della primavera come il Setsubun.

E si credeva che ai cambiamenti delle stagioni si nascevano gli spiriti malvagi e li cacciavano via con i vari riti. E alcuni di questi sono rimasti ancora oggi e il più famoso è sicuramente il lancio dei fagioli. Alla famiglia con i bambini, si lanciano i fagioli, urlando "Oni wa soto, fuku wa uchi", cioè "Fuori i demoni, dentro la fortuna".

Del Setsubun ⇒

Da noi l'orco o il demone si chiama Oni e ha una figura come così.
Sono questi Oni che rappresentano tutti i mali in questa cerimonia.
Davanti a una minisupermercato vicino a casa mia.
Ad una cerimonia di Setsubun di un tempio di Kyoto (qualche anno fa).
L'orco che mia mamma ha fatto con le pezzette.

Gli Oni sono sempre temuti e odiati come creatura violenta, orribile e malvagia ma riguardo agli Oni c'è un bellissimo racconto per bambini, il capolavoro di Kosuke Hamada (1893-1973).
Ogni volta che il Setsubun arriva e appariscono le figure degli Oni qua e là, mi viene in mente questa storia...

NAITA AKAONI (L'ORCO ROSSO CHE PIANSE)
C'era una volta un orco rosso che viveva fra le montagne. Voleva fare l'amicizia con gli uomini e mise un cartello su cui scrisse “E' casa di un orco gentile. Siete tutti benvenuti. Ci sono i dolci buonissimi. Anche il tè è sempre pronto.”

Però gli uomini erano diffidenti e nessuno visitò la sua casa. L'orco rosso ne era molto triste ed era mortificato di non poter ottenere la loro fiducia e alla fine, arrabbiato, tolse il cartello. Allora il suo amico, orco blu venne a visitarlo. Quando l'orco blu seppe il motivo della sua tristezza, gli venne una buona idea.

“Io vado al villaggio degli uomini e gli faccio violenza. Allora tu, l'orco rosso salta fuori e attaccami salvando gli uomini. Allora capiranno che sei gentile.” Ecco il suo piano. L'orco rosso esitò perché gli dispiaceva per l'amico, ma l'orco blu partì per il villaggio degli uomini trascinando l’orco rosso.

Il suo progetto ebbe successo e gli uomini iniziarono a visitare tranquilli l'orco rosso. Ogni giorno arrivavano in tre o in cinque dal villaggio alla montagna. Così l'orco rosso fece amicizia con degli uomini. Ne era molto felice. Con il passar del tempo, però, cominciò a preoccuparsi. Da quel giorno l'orco blu non venne mai a visitarlo.

Un giorno l'orco rosso visitò la casa dell'orco blu. Ma la porta della sua casa era ermeticamente chiusa. E accanto alla porta trovò un cartello. “Carissimo orco rosso, sii in buoni rapporti con gli uomini e vivi felicemente. Se continuo a frequentarti, temo che sia considerato anche tu l'orco cattivo. Quindi parto per un viaggio, ma non ti dimenticherò mai. Ciao, abbi cura di te. Il tuo eterno amico, l'orco blu.”

L'orco rosso lo lesse zitto. Lo lesse ripetutamente. Appoggiati le mani e il viso alla porta, pianse singhiozzando e versando le lacrime…

E una storia toccante. Quando ero bambina, avevo questo libro illustrato. Ogni volta che mia mamma me lo leggeva nel letto prima di dormire, mi sentivo triste ma era uno dei miei racconti preferiti...
E i dolci che raffigurano l'Otafuku che è la faccia di una donna (a sinistra) e l'Oni (a destra). Sono molto carini ma erano buonissimi.

I dolci giapponesi raffigurano la stagione e prima li assaggiamo con gli occhi...

Non me ne accorgevo, ma i 25 gennaio era il 6st anniversario di questo blog.
Non posso credere che sono già passati 6 anni...

IL BORDO VERTIGINOSO DELLE COSE

Mi piace molto Gianrico Carofiglio. Con questo libro l'ho riconosciuto di nuovo.
Lo stile semplice ma acuto mi affascina e una volta comincio a leggere, non posso staccarmi dalle pagine. Capisco così bene la sensazione e il sentimento che scrive nei libri che a volte, mi sembra di essere sbirciato nel mio cuore. E anche questa storia si svolge in città di Bari che adoro molto e forse questo è uno dei motivi per cui provo simpatia per questa storia. I nomi delle vie o dei quartieri mi trascinano subito in città e mi par di vedere i paesaggi, di ascoltare i rumori e di sentire l'odore.
Anche se preferisco la serie di Guerrieri, non è male anche questa storia in cui Enrico, il protagonista affronta con il passato attraverso i ricordi di un'adolescenza fragile, pericolante e inquieta. 

Il presente e il passato si alternano a capitoli alterni e piano piano saltano fuori i pezzi del suo passato; l'amore puro ma amaro per Celeste, la giovane supplente di filosofia, l'attrazione per Salvatore, il compagno di classe già adulto, l'amicizia con Stefania e i rapporti con la famiglia.
Tornato alla città natale da cui è scappato molti anni prima e seguendo i ricordi Enrico cerca di ritornare al punto in cui si è perso e da cui deve ricominciare...
Con il caldo insolito mi veniva voglia di prendere qualcosa di freddo...

Secondo il calendario, il 4 febbraio è l'inizio della primavera. Ma inversamente l'inverno è ritornato oggi. Dopo che ci siamo assuefatti al caldo insolito di settimana scorsa, soffriamo di più questo freddo...