13 mar 2014

SANSHIRO

E' uno dei capolavori di Soseki Natsume, pubblicato nel 1908, e con le due opere successive, "E poi" e "La porta", compone una trilogia.

Sanshiro è un giovane studente che dalla campagna si trasferisce a Tokyo agli inizi del 900' per iscriversi all'Università. E rimane meravigliato dalla grandezza della capitale tutta nuova.
Nella nuova vita incontra varie persone come il professore ironico Hirota, l'amico Yojiro che ha esperienza del mondo, le ragazze libere da convenzioni, Mineko e Yoshiko...
Smarrito tra il vecchio mondo che finora viveva e quello nuovo che ai suoi occhi appare splendente e luminoso, e sempre preso in gioco da Mineko tutta libera e volubile, Sanshiro inizia a conoscere il mondo...

E attraverso questo ragazzo campagnolo e ingenuo, sembra che Soseki descrive il Giappone di allora, in bilico tra il vecchio e il nuovo o l'oriente e l'occidente...

Ho riletto questa storia dopo tanti anni ma ora mi piace più di quando ero ragazza.
Quando ero giovane preferivo Yukio Mishima e Junichiro Tanizaki, ma in questi anni non so perché Soseki mi affascina molto...
Mi piace molto l'oshiruko, una zuppa dell'marmellata di fagioli rossi.
L'altro giorno ne ho trovato uno molto carino.
E' istantaneo in polvere e se versa l'acqua bollente...
Appariscono due piccioni...

Ma ora la temperatura è mite e forse questo è stato il mio ultimo oshiruko di quest'inverno...

3 commenti:

Ariano Geta ha detto...

"Sanshiro" è uno dei miei 'libri vissuti', uno di quei libri che in qualche modo mi ha costretto a riflettere a riflettere e di conseguenza ha influenzato le mie scelte di vita. Ne avevo parlato una volta anche sul mio blog:
http://arianogeta.blogspot.it/search/label/Soseki%20Natsume

Titti ha detto...

@ Ariano Geta,
ho letto il tuo posto. E' bellissimo. L'hai letto "al giusto momento".
Io invece lo avevo letto per la prima volta ai tempi del liceo e non ho provato empatia speciale..
Ma ora mi è piaciuto.

Titti ha detto...
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