4 ago 2023

DIARIO AMERICANO DI UNA RAGAZZA GIAPPONESE

È un romanzo a forma di diario scritto in lingua inglese e pubblicato nel 1902 da Yonejiro Noguchi a New York, nei panni di una ragazza giapponese di diciotto anni, Asagao (Miss Morning Glory).

Yonejiro, poeta, scrittore e saggista che visitò gli Stati Uniti nel 1893 e ci rimase fino al 1904 quando ritornò in Giappone, basandosi sulle proprie esperienze della vita in America scrisse questo libro. Il protagonista Asagao è una ragazza attiva che ama la letteratura inglese e americana, ed insieme con il suo zio visita San Francisco, Chicago e New York. Nel libro raccontò in tono agile e spiritoso la vita quotidiana degli americani, osservò la sua cultura e la sua società consumistica, e le confrontò con quelle giapponesi.

È molto interessante leggere le sue impressioni sinceri. Ad esempio, quando vide che per ricevere gli ospiti la moglie dell'ex console americano a Tokyo allestì un salotto disseminando un bel po' di cianfrusaglie esotiche insieme con i paraventi giapponesi, disse, "È un vero bazar cinese, il trionfo del cattivo gusto, che confusione! Il Giappone non insegna altro che la semplicità, il segreto della sua arte, ma come abbia fatto a vivere nel mio Paese senza impararlo?" E osservò; "Ogni centimetro del salotto trasuda ricchezza. Ma c’è qualcosa di più sgradevole del lusso privo di gusto? Avere quanto basta per vivere è un bene, ostentare il superfluo non è che un’offesa." E concluse che "gli americani acquistino le cose per il piacere di comprare, non perché ne abbiano davvero bisogno".

Anche adesso, dopo più di 100 anni da quando fu scritto questo libro, mi sembra che le cose non siano cambiate tanto. La nostra cultura viene confusa con quella cinese o di altri paesi asiatici come noi non distinguiamo quella italiana da quella spagnola o francese e il consumismo è sempre più radicato (non solo negli Stati Uniti, ma anche  in tutto il mondo). 
È un libro molto interessante. Per inciso, questo Yonejiro è il padre di Isamu Noguchi, scultore noto a livello internazionale.
Un po' prima che Yonejiro Noguchi arrivò negli Stati Uniti, in Giappone, nel 1887 visitò il tempio buddista Syorinji a Sakurai in provincia di Nara, Ernest Fenollosa, filosofo e storico dell'arte orientale americano di origine spagnola.
E qui scoprì una bellissima statua di Kannon realizzata nel VIII secolo che era nascosta dalla vista. Ed era rimasto molto colpito dalla sua bellezza e disse, "Questo deve diventare il primo tesoro d'arte nazionale". E regalò al tempio questa custodia per statua (zushi).

Quello che si vede in centro è la foto della statua di Kannon che ora viene custodita nell'apposito padiglione ed è aperta al pubblico. L'abbiamo vista, ma è piena di grazia fino alle punte delle dita. Anche noi siamo rimasti colpiti dalla sua eleganza.


Nel XIX secolo le statue buddiste giapponesi si trovavano in crisi.
All'inizio dell'epoca Meiji nel 1868, il nuovo governo proclamò lo Scintoismo come religione di stato e iniziò la campagna per separare il buddismo dallo scintoismo.

Fino a quel momento lo Scintoismo e il Buddismo erano intimamente connessi al punto che gli stessi edifici venivano spesso utilizzati sia come santuari scintoisti che come templi buddisti, ma quella proclamazione provocò una vera e propria persecuzione del buddismo.
Fino a quando calmò questa campagna nel 1876 furono distrutte e chiuse oltre 45mila templi buddisti, proprio la metà dei 90mila che esistevano. E furono distrutte e vendute per due prezzi agli stranieri le innumerevoli statue buddiste. 

Proprio in quel periodo Fenollosa che insegnava la filosofia e la economia politica all'Università Imperiale di Tokyo, visitando i templi antichi scoprì tante preziose opere d'arte e si prodigò nel tutelarle e sistematizzare e istituzionalizzare l'arte giapponese.
Oltre dall'eleganza della statua Kannon, sono rimasta colpita dall'atmosfera serena del tempio e dal panorama delle montagne che circondano il tempio. Forse anche Fenollosa ammirò questa vista?

Anche da noi stiamo affrontando l'ondata di gran caldo. Ogni giorno la temperatura supera 35 gradi, e vista l'umidità tipica nostra questo caldo è davvero pericoloso e spesso viene emesso un avviso di colpo di caldo. Non faccio altro che prendere i gelati e i kakigori (granita giapponese)...
Anche il melon cream soda, una bevanda frizzante al gusto di melone con il gelato alla vaniglia è ideale quando fa così caldo e mi ricorda quando ero bambina...

4 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Purtroppo il consumismo sta diventando la regola in tutto il mondo, tutti vogliono ostentare (come la moglie del console americano) e abbiamo sempre più cose inutili che poi dobbiamo buttare... Uno spreco che è una vergogna per tutti noi.
Ti auguro che l'estate passi presto e arrivi un clima più fresco e meno afoso.

Nyu Egawa ha detto...

Non avevo mai visto il melon cream soda. Esteticamente è molto interessante ma non riesco a immaginare il sapore di gelato e soda insieme! xD

Mirtillo14 ha detto...

Anche da noi fa caldo, sono andata al mare e c'erano 34 gradi costanti. Il gelato dell'ultima foto deve essere buonissimo !! Che voglia di provarlo!! Ciao e buona estate.

Titti ha detto...

@ Ariano Geta,
grazie, spero che anche da voi è arrivato l'autunno...

@ Nyu,
è buonissimo, piano piano il gelato si scioglie e si mescola col soda frizzante.

@ Mirtillo 14,
anche da noi il caldo di quest'estate è stato eccezionale, spero che anche da voi è arrivato l'autunno...