6 ago 2018

LA SCENA DELL'INFERNO E ALTRI RACCONTI

Ryunosuke Akutagawa è uno dei più grandi scrittori giapponesi del XX secolo. Infatti il premio Akutagawa è il più prestigioso fra i premi letterari giapponesi inaugurato nel 1935 in memoria di lui.

Tra le sue opere sono più conosciuti i racconti brevi che variano da quelli che prendono ispirazione dalle opere classiche a quelli per l'infanzia, a quelli ambientati nel cosiddetto "secolo cristiano giapponese (XVI-XVII secolo)", e noi giapponesi sicuramente ne impariamo alcuni alla scuola.

In questo libro sono raccolti i suoi 16 racconti di vario tipo. Dai capolavori a quelli meno conosciuti tutti sono bellissimi.

Nel "Rashomon" descrive dettagliatamente l'intimo dell'essere umano, soprattutto l'egoismo, o il male per vivere.
Nel "Il naso" mette in risalto la volgarità dell'uomo di "invidiare la fortuna altrui e deridere la sfortuna altrui".
Nel "Il filo di ragno" narra di un uomo morto e caduto negli inferi per i suoi peccati. Nell'inferno lui vede scendere dal cielo un filo dal ragno e ci si aggrappa e comincia a salire, ma in un certo punto si accorge che si aggrappano al filo laggiù anche gli altri peccatori dell'inferno cercando la stessa salvezza. Temendo che il filo si rompesse sotto tutto quel peso, grida agli altri peccatori di scendere. Allora il sottile filo si rompe…
Mentre "Il tabacco e il diavolo" è uno dei racconti ambientati nel secolo cristiano giapponese. Avanza una teoria singolare che è un demone che arrivò con i missionari cristiani ad aver diffuso il tabacco in Giappone. E quel demone tenta di sedurre un mercante di bue, ma contrariamente al suo proposito ha perso quel gioco. Ma alla fine del racconto, Akutagawa scrive che "in fondo il tabacco si diffuse in ogni angolo del Giappone. A ben vedere, nella sconfitta del diavolo, non c'era forse una parziale vittoria? Il diavolo è capace di approfittare di ogni situazione, e anche quando gli uomini credono di aver vinto una tentazione, non hanno in realtà perso qualcosa? "

Ho riletto quei racconti di Akutagawa quasi dopo 30 anni. A dire il vero, non mi piacevano quando li avevo letti per la prima volta. Forse la descrizione troppo dettagliata e acuta dell'intimo dell'essere umano era pesante per me che ero giovane. Ma ora che li ho riletti, sono rimasta ammirata proprio da questa descrizione dettagliata dell'intimo dell'essere umano. E' davvero eccezionale.

Negli ultimi anni della vita, Akutagawa si soffriva del progressivo deterioramento delle condizioni di salute fisiche e mentale, e le sue opere diventarono autobiografiche o pessimistiche. E nel 1927 si suicidò assumendo una dose letale di Veronal, solo a causa "dell'ansia vaga per il futuro" come scrisse nel testamento. Aveva solo 35 anni. Mi dispiace che è stato perso un talento così grande troppo presto. Altrimenti avrebbe continuato a scrivere i racconti bellissimi. Ma come sarebbero stati i racconti che avrebbe scritto dopo aver superato la crisi mentale...?
Sarà come questo quel lago del loto, sulla riva del quale il Budda passeggiava in paradiso e attraverso cui vedesse quella scena dell'inferno, nel "Il filo di ragno"?

E' passato un mese da quelle piogge e inondazioni che hanno provocato tante vittime e tanti danni. Dal giorno seguente qui in tutto il Giappone infuria l'ondata di caldo senza precedenti e senza sosta. E si prevede che continua per tutto Agosto. Mamma mia...
Siamo consigliati di non uscire e rimanere a casa climatizzata il più possibile. Naturalmente non si può fare a meno di uscire, e così ricorro alle granite.
Anche a quella italiana.

6 commenti:

Gus O. ha detto...

La sensibilità dei giapponesi è stupenda.
Ciao.

Mirtillo14 ha detto...

Un uomo di grandetalento e sensibilità, vittima del male di vivere.
In quanto al caldo,forse siete messi peggio di noi !!! Ciaoo

Nyu Egawa ha detto...

Non conoscevo questo scrittore classico; cercherò qualche sua opera!

Ariano Geta ha detto...

Li ho letti quei racconti, anche se purtroppo in una traduzione un po' scadente.
Il racconto dell'uomo e del ragno ha ispirato anche il disegnatore taiwanese Tsai Chih Chung che ne ha tratto uno degli episodi del suo libro a fumetti "Dice lo zen".
P.S.: ho letto su Kyodo News che il caldo in Giappone è terribile in questi giorni, spero che arrivi presto una temperatura più fresca...

White Blossom✿ ha detto...

Titti, sempre delicati e profondi i tuoi post, come anche i tuoi pensieri.
Non conoscevo questo autore, ma dalla tua descrizione, penso che potrei apprezzarlo moltissimo. Lo cerchero' questo libro!!
Grazie, e attenta al caldo. Daniele e' ancora a Yokohama, vuole terminare un altro anno scolastico, ha il visto fino a giugno, poi si vedra', comunque gli piace talmente stare in Giappone che non si lamenta neanche del caldo!!
Un abbraccio 💕

Titti ha detto...

@ Gus.O,
grazie per il commento.

@ mirtillo 14,
sicuramente, il caldo di quest'estate è eccezionale...

@ Nyu,
spero che ti piaccia...

@ Ariano Geta,
non lo sapevo, qusto fumetto taiwanese. Grazie per avermelo segnalato, Lo cercherò.
Per quanto riguarda il caldo, in quest'anno è stato eccezionale... (adesso è un po' attenuato, spero che non torni mai più...)

@ White Blossom,
sono contenta che Daniele si trova bene qui in Giappone, Ma a te mancherà...