15 dic 2015

L'EROINA DI PORT ARTHUR

E' l'edizione integrale col testo fedele alla prima edizione che Emilio Salgari pubblicò nel 1904 sotto lo pseudonimo di Guido Altieri e successivamente ripresentato col titolo "La naufragatrice" ed è il primo volume di una nuova collana denominata "Salgari&Co.".

"Avventure Russo-Giapponesi (1904)", come reca il sottotitolo, questo romanzo è una specie di romanzo-cronaca dell'episodio cruciale della guerra giapponese-russo del 1904-5, guerra che stupì l'Europa per la baldanza giapponese e per l’inaspettata sconfitta russa che diede linfa ai fermenti che sfociarono nella rivoluzione.

Emilio Salgari, scrittore di romanzi d'avventura molto popolari, cercava gli spunti di ispirazione dalla cronaca e scriveva i racconti desunti dagli articoli pubblicati dai giornali.

In questo romanzo gli episodi dal vero dell'assedio di Port Arthur e la storia pura fantasia di una ragazza, figlia di un daimyo (samurai feudatario) che fu piantata da un tenente russo proprio immediatamente prima del matrimonio e volle vendicarsi su lui del disonore subito si mischiano e creano un'atmosfera singolare.

Ed è sorprendente la tempestività o l'attualità di questa opera.
L'8 Febbraio 1904 il Giappone attacca la flotta russa stanziata nelle acque di Port Arthur, il 13 aprile successivo la potente corazzata russa Petropawloski affonda e il 9 giugno già l'editore Sperirani annuncia: "E' imminente la pubblicazione del libro di grande attualità L'eroina di Port Arthur, elegante volume splendidamente illustrato, prezzo: una lira".
Era un'epoca in cui non esisteva né l'internet né l'aereo. Non ho parole.

La trama è molto semplice, ma è interessante anche sapere come gli europei vedevano il Giappone in quell'epoca. Nella prefazione c'è scritto;

Nel 1905, poi, quasi a ribadire, sull'onda degli avvenimenti, una precedente seduzione orientale, Marinetti riesuma con varianti i versi della sua Aube japonaise, già pubblicata cinque anni prima (e nel 1908 li riproporrà col titolo L'aurore japonaise - petite drame de lumières).
L'Oriente stava dimostrando come fosse possibile per un paese di colore, non cristiano, abitato da "uomini piccoli" - così, con sufficienza, i russi definivano i giapponesi - ottenere successi a scapito d'una grande potenza bianca. L'avvenimento - tempestivamente romanzato da Salgari - doveva infatti restare a lungo nella memoria collettiva.

Salgari, in generale, pendeva dalla parte degli oppressi e tifava, come tutta l'Europa, per i giapponesi. Forse anche per il fatto che lui, "basso di statura, il corpo tozzo, i baffi lunghi ed abbondanti all'umbertiana, all'apparenza rassomigliante a un giapponese".

Immagino l'aria che si respirava in Italia in quell'epoca...
Le illustrazioni d'epoca che sono ripresentate in questo volume sono meravigliose. Alcune sono tratte dalla prima edizione, e soprattutto dalla "Domenica del Corriere" e dall'"Illustrazione Italiana". Sono autentici pezzi d'arte, con i disegni inviati dai corrispondenti di guerra che registrano fatti di cronaca e ci trasmettono la testimonianza.

Sono rimasta sorpresa dal fatto che già in quell'epoca, esistevano i corrispondenti di guerra e seguivano l’andamento della guerra da vicino, lo registravano e lo telegrafavano.
Penso che questo libro merita di essere letto anche per queste illustrazioni preziose.

Sfiorando queste pagine, guardando queste illustrazioni, penso alla gente che leggevano quei giornali o quel romanzo a quell'epoca...
Questo libro è il mio tesoro.

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Interessante. Voglio vedere se riesco a trovare questo libro di Salgari.

Titti ha detto...

@ Ariano Geta,
per me è veramente interessante, spero che anche a te piaccia...