30 ott 2014

GIORNI LONTANISSIMI

Un po’ prima mi è capitato di visitare il liceo dove avevo studiato.
Mi aspettavo che la nostalgia mi assalisse mettendo piede negli edifici scolastici che avevo frequentato per tre anni, più di 20 anni fa. Ma niente.
Gli edifici che conoscevo non c'erano più ma in compenso quelli nuovi che sono stati costruiti 18 anni fa in occasione del centesimo anniversario della fondazione della scuola.
Per fortuna è rimasto intatto il monumento commemorativo di Shinobu Origuchi, un famoso etnologo, linguista e letterato che studiò in questo liceo dal 1899 al 1905.
Pure il cortile dove chiacchieravo con le amiche per ore e ore dopo le lezione ha cambiato l'aspetto.
Al contrario del silenzio regnato negli edifici scolastici (era domenica), era animato il campo dove i ragazzi, membri dei club di vari sport si allenavano.
Nel cortile i ragazzi si esercitavano nel tennis a palla morbida.
All'interno della palestra per gli arti marziali,
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si allenavano a Kendo.
Sulla bacheca per i club ci sono tantissimi messaggi... ci sono tanti club... di baseball, rugby, calcio, nuoto, sci, pallacanestro, pallavolo, tennis da tavolo, judo, kendo...
Anche i circoli culturali sono vari, teatrale, letterario, di chimica, di biologia, di matematica, di scacchi giapponesi, musicale,  di cerimonia del tè, di calligrafia...

A dire il vero, non ero studentessa attiva.
Non ero appartenuta a nessun club né sportivo né culturale. Non ho studiato seriamente. Non ho quasi cari ricordi, mi ricordo solo che leggevo i romanzi nascosti sotto il banco durante le lezioni, quasi per tutta la giornata…

Guardando quei ragazzi che si impegnano nei vari sport e nelle attività culturali, mi sono chiesta se mi fossi dedicata a qualcosa con passione e avessi avuto un'altra gioventù, adesso come sarei stata…?
Sono passati tanti ma tanti anni da quel giorno in cui proprio qui avevo trovato il mio numero nell'elenco dei promossi agli esami d'ammissione affisso al recinto...
La visita breve della mia vecchia scuola mi ha fatto pensare a tante cose...
In questi giorni la temperatura è scesa in picchiata e l'autunno si è inoltrato ancora...
Il dolce di questo periodo, il kurimushi yokan (marmellata di fagioli rossi con le castagne avvolta nella corteccia di bambù a vapore) accompagna una tazza ti tè fumante...

11 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Che bel post nostalgico.
Le scuole giapponesi sono molto organizzate, offrono molte possibilità ai loro studenti, tu però hai frequentato il liceo "all'italiana", solo lezioni e studio e nessuna attività extra-scolastica (qui in Italia non esistono). Forse già allora avevi qualcosa di italiano dentro di te, quindi hai solo seguito il tuo destino ;-)
Io sono tornato due volte all'università di Roma dove ho studiato: la prima volta è stato bellissimo, era rimasta quasi identica compreso il giardino in cui ho passato dei bei momenti.
La seconda volta invece era recintata e chiusa... Temo che non sarà più un edificio universitario e verrà destinato ad altri usi (l'ufficio della segreteria già non esiste più e al suo posto c'era un supermercato...) Ci sono rimasto malissimo.

Sabina Fragola ha detto...

Post molto condivisbile... sono passati parecchi anni e ogni volta che passo davanti al mio vecchio liceo provo tante sensazioni tutte diverse e molta nostalgia...

Luigi ha detto...

bellissimo post Titti: anche a me capita spesso di ripensare ai miei trascorsi scolastici e ogni tanto ritorno a vedere anche gli edifici!!!
A presto

Murasaki ha detto...

È bello ripensare agli anni spensierati della scuola, anche se io ricordo con maggiore nostalgia il periodo universitario a Venezia, che il liceo a Milano.
Un abbraccio

Eleonora Neri ha detto...

che bel post ^__^! Chissà come sarà anche per me tra un pò di anni ritornare nei vecchi luoghi dove ho studiato! In Giappone i club si ritrovano durante le lezioni o dopo? Mi chiedevo infatti come facessero a conciliare lo studio con le attività extra!

Simona ha detto...

Gli anni del liceo sono stati bellissimi, ogni tanto ho nostalgia. Sono felice di com'ero a quei tempi e di come sono diventata. L'unica cosa che mi manca sono alcune amicizie che ho perso negli anni.
Un abbraccio

Patalice ha detto...

ovviamente non so proprio nulla di istituti orientali, però mi ha fatto grandissimo piacere leggerne...

Monica ha detto...

E' strano, con gli occhi occidentali questi edifici sembrano molto diversi da quelli delle scuole nostrane... In tutto e per tutto identici, invece, a quelli dei cartoni animati in tv!

http://langolodellacasalinga.blogspot.it/

Giulia Pulerà ( GIULYBLADER ) ha detto...

mi piacerebbe fare Kendo O_O!
bella scuola comunque.

Carlo ha detto...

È sempre interessante rivisitare gli istituti dove abbiamo appreso cultura e abbiamo imparato a socializzare. Saluti toscani

ps: ricordati di essere felice

Titti ha detto...

@ Ariano Geta,
non me ne accorgevo, ma hai ragione, già allora avevo qualcosa di italiano... sarà bellissimo trovare l'Università non cambiata, spero che per la terza volta la trovi riaperta e identica...
Ora devo visitare la mia Università...

@ Strawberry,
le vecchie scuole sono sempre "i posti sacri" per noi...

@ Luigi,
anch'io devo tornarci qa volte...

@ Murasaki,
anche per me l'Università è più nostalgica...

@ Volpe Artica,
i club si ritrovano dopo le lezioni e il fine settimana. E poi si lascia l'attività a metà del terzo anno per dedicarsi alla preparazione per gli esami d'ammissione dell'università...

@ Ciccola,
infatti, i tempi delle scuole sono nostalgici ma per me è più bello adesso...

@ Patalice,
grazie...

@ Monica,
in Giappone le scuole sono costruite rispettando le norme rigide, quindi tutte sono identiche...

@ Giulia Purelà,
ma Kendo! Mio marito lo fa...

@ Carlo,
infatti!