3 lug 2014

WARABIMOCHI, DOLCE GIAPPONESE

E' già arrivato luglio.
Il mese di giugno è iniziato con l'annuncio dell'arrivo della stagione delle piogge, ma nella nostra regione ha piovuto poco (quasi da record) e ha continuato a fare caldo.
Forse pioverà in abbondanza in questo mese?

E in uno dei giorni caldi di questo periodo ho provato a preparare i warabimochi, un dolce giapponese tradizionale.

Ho trovato per caso la farina di felce e mi è venuta l'idea subito.
Quando ero bambina mia nonna me li preparava spesso, e mi piaceva vedere accanto a lei, in piedi sulla sedia, quel oggetto liquido diventare piano piano consistente e gelatinoso. E nell'acqua fredda lo faceva a pezzetti con le dita velocemente come se fosse una magia...

Non ero sicura di riuscirci, ma comunque ci ho provato.
La farina estratta dalla radice di felce ha il colore leggermente grigio.
E aggiungere l'acqua e mescolare bene.
Cuocerla a fuoco basso mescolando continuamente fino a ottenere un impasto consistente e filante. E metterlo nell'acqua e farlo a pezzetti velocemente.

Si mangia spesso con lo sciroppo di zucchero non raffinato e la farina di soia tostata.
Stavolta ho preparato anche i warabimochi al tè verde, aggiungendo il tè verde in polvere alla farina di felce.

I warabimochi appena fatti sono morbidi, filanti e glutinosi molto più di quelli che compriamo, comunque sono squisiti, forse anche per quel ricordo...
Il bello dell'estate non è solo prendere i gelati e i dolci freddi, ma anche le verdure estive, cresciute sotto il luce del sole abbondante. E una delle verdure estive mie preferite è la benincasa hispida (togan in giapponese).

Il nome giapponese "togan" significa il melone invernale, perché si può conservare fino all'inverno.
In Giappone veniva coltivata già nell'epoca di Heian (794-1192), e il frutto è composto per il 96% da acqua. Non ha sapore per cui è adatto per vari piatti. 
L'ho cotta con i gamberetti essiccati, brodo, salsa di soia e zucchero e l'ho raffreddata in frigorifero.
L'ho messa su un piatto insieme con le melanzane e i fagioli cotti con brodo, salsa di soia e zucchero e raffreddati anche questi in frigorifero. 
E' proprio un piatto estivo.

9 commenti:

Ariano Geta ha detto...

I dolci gelatinosi non mi piacciono molto, ma il modo in cui lo hai descritto mi ha fatto venire voglia di provarlo. Purtroppo temo che qui in Italia sarà difficile trovarlo.

Giulia Pulerà ( GIULYBLADER ) ha detto...

che fame he mi fai venire Titti O_O!!! però grazie per la dritta!

Grimilde ha detto...

Interessante questa ricetta!

Nyu Egawa ha detto...

Mi piacerebbe assaggiare tutte queste cose ma so già che qui non riuscirei a trovarle. :S

Monica ha detto...

Una volta tanto mi dai una ricetta, e tra gli ingredienti mi metti la farina di felci... l'unica speranza che ho per trovarla, è capire come trasformare in farina le felci di mio suocero!
Ma poi mi sa che sarà lui a trasformare in farina pure me ;)

http://langolodellacasalinga.blogspot.it/

Eleonora Neri ha detto...

non pensavo esistesse anche una farina estratta dalle radici di felce :)! Chissà se anche qua in Italia sarà possibile trovarla!

Sabina Fragola ha detto...

Brava Titti, mi hai fatto venire voglia di provare questi dolci, anche se sono gelatinosi... curiosa la farina di felci, non l'avevo mai sentita...:-)

Cristina ha detto...

Ecco un giorno mi piacerebbe cucinare un dolce assieme a te, anzi io te ne insegnerei uno di qui e tu uno come questo del tuo meraviglioso e delicato paese. Buona settimana cara Titti :) Ps. Al telegiornale hanno parlato del cattivo tempo che sta investendo il Giappone. E' arrivato anche dalle tue parti?

Titti ha detto...

@ Ariano Geta,
purtroppo mi pare che sia difficile trovarlo... poi mi sembra che raramente sia piaciuto agli italiani...

@ Giulia Pulerà,
spero che ti piacciano...

@ Grimilde,
grazie!

@ Nyu,
vorrei fartelo assaggiare un giorno...

@ L'angolo della casalinga,
mi sembra che sia difficile trovarla in Italia... comunque la felce si chiama "warabi", e basta cuocerla con l'acqua mescolando a fuoco basso...

@ Volpe Artica,
purtroppo mi sembra che sia difficile trovarla in Italia... comunque la felce si chiama "warabi"...

@ Strawberry,
grazie, ti piacciono i cibi gelatinosi?
Spero che ti piacciano...

@ Cristina,
infatti, sarà bello cucinare insieme con te, anche con Elena... spero davvero.
Grazie per le attenzioni verso di noi, per fortuna da noi non è arrivato, ma purtroppo ha causato danni e vittime nelle diverse regioni...