4 feb 2013

FUORI I DEMONI, DENTRO LA FELICITA'

E' passato più di un mese dal solstizio d'inverno, i giorni si sono allungati molto.
Siamo ancora in pieno inverno, ma piano piano ci avviciniamo alla primavera...

In Giappone il 3 febbraio si festeggia il "Setsubun", che secondo il vecchio calendario lunare è il giorno che precede l'inizio della primavera.

Questa ricorrenza risale al 706 d.c in cui si diffuse un'epidemia e tanta gente morì per cui si celebrò per la prima volta un rito di esorcizzazione mettendo la statua di argilla, a forma di toro alla porta.

Poi all'epoca di Heian (794-1192), alla corte iniziò a celebrare questo rito alla vigila del Capodanno (secondo il vecchio calendario lunario, l'inizio della primavera valeva l'inizio dell'anno, quindi il Setubun corrispondeva alla vigilia di Capodanno) per esorcizzare gli spiriti maligni accumulati per tutto l'anno.

Anche adesso questo rito si tiene a Kyoto.
 
E all'epoca di Muromachi (1336-1573) a Kyoto, il "Mamemaki", cioè il lancio dei fagioli di soia fu nato.
I modi di esorcizzare gli spiriti maligni sono vari, ma il Mamemaki è più famoso e diffuso e anche adesso, la sera del Setsubun, alla famiglia li lanciamo gridando "Fuori i demoni, dentro la felicità!".

Poi durante l'epoca di Edo (1603-1868), questa ricorrenza si diffuse anche tra i popoli come un rito per accogliere la primavera.

Oltre al lancio dei fagioli, alla porta si mette un rametto di agrifoglio con la testa di sardina sperando che la forma dentellata delle foglie e l'odore delle sardine scaccino via i demoni.
L'Oni, gli orchi giapponese.
Un rametto di agrifoglio.
Abbiamo anche l'abitudine di addentare direttamente un Makizushi intero (o Futomaki, un tipo di sushi arrotolato e avvolto in un foglio di alghe) rivolgendosi verso la direzione propizia per quell'anno (per inciso, il sud-sud-est per il 2013) e senza parlare.

Ma quest'abitudine è nata ad Osaka, su iniziativa della corporazione dei negozi delle alghe negli anni 70, allo scopo di aumentare le vendite.
Qui ad Osaka, li mangiavamo il giorno del Setsubun fin da quando ero piccola, ma sembra che ora quest'abitudine si sia diffusa anche per tutto il Giappone...

O è solo la mia sensazione, ma le tradizioni sarebbero nate così, casualmente e con gli anni sarebbero diventate tali...
Quest'anno, ho provato a preparare i Makizushi a casa.
Così gli ingredienti sono pronti. Gli Shiitake (funghi) cotti con brodo, zucchero e sala di soia, i Koyadofu (tofu disidratato) cotti con brodo e zucchero, la frittata, i gamberi lessi, i Mitsuba (cerfoglio) e un grongo.
Sopra di un foglio di alghe, metto il riso condito con zucchero, sale e aceto, poi tutti gli ingredienti.
Poi piano piano lo arrotolo...
Ecco, è un Makizushi pronto. Ma non si è riuscito bene...

Anche se erano brutti all'apparenza, erano molto buoni.
Alla fine, i piatti fatti a casa sono ottimi...
In questo periodo anche alle vetrine di negozio appariscono gli Oni (i demoni giapponesi).
Ancora il paesaggio è completamente invernale con gli alberi spogli, ma in questi giorni fa caldo e si sta bene... quasi non ricordo il Setsubun così caldo...
Io che sono super freddolosa sto godendo di questa tregua inaspettata e momentanea.
Purtroppo il freddo ritornerà... ma non vedo l'ora che la primavera arrivi veramente...

22 commenti:

Frappa ha detto...

A guardare il makizushi che hai preparato mi è venuta una gran fame! Gnam! :-)

Ariano Geta ha detto...

Certe tradizioni sono sempre belle da mantenere, forse proprio perché sono tanto antiche ed è bello pensare che anche i nostri antenati facevano gli stessi gesti che facciamo noi oggi.
Viste le foto, scommetto che sei un'ottima cuoca ;-)

Cristina ha detto...

Anch'io sul mio blog posto una ricetta della nostra tradizione mitteleuropea. Penso che anche in cucina le tradizioni vadano conservate e tramandate...Mmm come vorrei assaggiare quello che hai preparato! Buon inizio settimana cara Titti, qui fa molto freddo e anch'io spero nell'arrivo della primavera :)

Nyu Egawa ha detto...

Anche io voglio un Makizushi... sembra così deliziosooo!

Non sapevo dell'usanza dell'agrifoglio e della testa di sardina.. ^^
Forse anche io scapperei come un oni se sentissi l'odore della sardina.. ^^

Scarlett ha detto...

Titti il tuo makizushi è bello, sei stata molto brava, visto che è la prima volta che lo prepari!

Non conoscevo la festa del Setsubun, è bellissima e mi mette tanta allegria... significa che la primavera non è poi così lontana... e allora, aspettando che torni la mia stagione preferita e se ne vada questo gelido inverno, ti saluto con la frase del rito che mi piace tantissimo:

Fuori i demoni, dentro la felicità!

Un abbraccio :-)

Beatrice Rossi ha detto...

Sono bellissime queste tradizioni e la cosa che mi piace ancor di più è che in Giappone riusciate a mantenerle ancora vive! I piatti preparati in casa sono sempre più buoni anche secondo me!
Un abbraccio :)

Monica ha detto...

Tradizioni splendide e cibi invitanti, devo organizzarmi per venire a trovarti! Se convinco il mio uomo prometto di venire a disturbarti... :P

AnnMeri ha detto...

I tuoi post sono sempre interessanti e da gustare con gli occhi! ^^

Luigi ha detto...

manca poco ormai alla primavera Titti: il peggio è passato!!!

edvige ha detto...

I tuoi racconti ci portano sempre in un mondo completamente nuovo ma diciamo che in tutto il mondo ci sono ancora tradizioni solo che da voi sono nel Giappone perchè fanno parte di esso da noi o in altri luoghi sono rimasti nei paesi o paesi che sono poco freguentati e quindi le tradizioni sono passate indenni e se giriamo per sapere credo che anche li si direbbe ...sembra di essere in altro mondo.
Buona settimana.

wiska ha detto...

Bè buon appetito col makizushi, lo mangerei, ma l'alga proprio non mi attrae,ma in Italia è in vendita?
I tuoi racconti sono sempre affascinanti e insegnano molto circa la cultura giapponese.
Grazie, un caro saluto

l'onorevole carpa ha detto...

Questa festa m'ha sempre incuriosita, la troco davvero divertente :D
Ho guardato un servizio sul canale nhk,e mi sono divertita a guardare la gente raccogliere i sacchetti di soia :D

Murasaki ha detto...

Mi hai fatto venire voglia di addentare un buon makizushi!!

(Sì, sono tornata...)

Sabina Fragola ha detto...

Le tradizioni nascono sempre così un po' per caso ma poi è bello che restino nel tempo e che riusciamo a portarle avanti...

Grazie per averci raccontato un altro pezzo di Giappone

quei mazisushi devono essere buonissimi!

mariangela ha detto...

cara titti, grazie per i tuoi saluti, ti seguo sempre anche se non commento. è un periodo un pò faticoso, anch'io avrei bisogno di far entrare un pò di felicità.
come ti capisco: non ne posso più del freddo, aspetto impaziente la primavera, in genere è una stagione che mi da energia. baci

Alessia H.V. ha detto...

Ciao Titti! Tempo fa seguivo il tuo blog con un altro account (Alexis, non so se ricordi!) e, avendone aperto un altro con tutt'altra tematica, ho pensato potesse essere una buona occasione di scambio! ^_^

Un saluto e a presto!

Pupottina ha detto...

ciao Titti
eccomi a risponderti con un po' di ritardo.
da noi il carnevale è qualcosa di simile esorcizziamo anche noi qualcosa. qualcuno si veste da demone ma solo per scherzo e per il cibo siamo soliti preparare più dolci che altri tipi di pietanze ;-)
da me il freddo non cessa.
anche io aspetto con ansia la primavera.
un abbraccio

Barbara ha detto...

ma sei bravissima e che pazienza preparare qusti piatti così ricchi e delicati!

maria ha detto...

Ma che bel post!!!

Grazia ha detto...

Il tuo makizushi è venuto bene oltre che essere stato sicuramente buono, Brava!Mi piace tanto quando scrivi delle vostre tradizioni,molte per me sconosciute. Mai sentito agrifoglio e acciuga ! Divertente. Buon S.Valentino !

White Blossom✿ ha detto...

Titti! Ma non è affatto venuto male il tuo makizushi! E' molto invitante, anche perché si capisce che per prepararlo hai messo cura e impegno. Che belle tutte quelle ciotoline!
Ti mando un bacione
Patri

Titti ha detto...

@ Frappa,
l'abbiamo mangiato in un momento...

@ Ariano Geta,
come sarà l'abitudine di mangiare i makizushi in futuro...

@ Cristina,
non vedo l'ora di andare a vedere la tua ricetta...


@ Nyu,
forse mia mamma ancora mette alla porta l'agrifoglio con la testa di sardina ogni anno...

@ Scarlett Rose,
grazie!
Purtroppo il freddo è ritornato, ma sicuramente ci avviciniamo alla primavera...

@ Beatrice,
adoro le cose antiche e tradizionali, ma purtroppo stanno sparendo una dopo l'altra... mi dispiace.

@ L'angolo della casalinga,
che bello, vieni in Giappone!
Se vuoi sapere qualcosa, dimmelo!

@ AnnMeri,
grazie, ma pure anche i tuoi posti...

@ Luigi,
sperimamo!

@ edvige,
ciò nonostante anche da noi le tradizioni stanno sparendo una dopo l'altra...

@ wiska,
infatti, le alghe spesso non piacciono ai miei amici italiani...
ma sicuramente sono in vendita anche in Italia, in qualche negozio specializzato...

@ l'onorevole carpa,
sì, sì, è divertente quella gente che cerca a prendere i fagioli o i mochi...

@ Murasaki,
ma sei tornata!

@ Strawberry,
alcune tradizioni rimarranno e altre spariranno... come sarà questa abitudine in futuro...

@ mariangela,
anche a me piace la primavera, speriamo che arrivi presto!

@ A.H.V,
sono contenta che sei tornato!

@ Pupottina,
ma il carnevale! Un giorno vorrei vederlo di persona...

@ Barbara C.,
infatti era faticoso preparare tutti gli ingredienti, ma era divertente!

@ maria,
grazie!

@ Grazia,
grazie, anche a te!

@ White Blossom,
grazie patri!