2 lug 2019

DIETRO LA PORTA A VETRI

È l'ultima raccolta di saggi di Soseki, pubblicata a puntate sul giornale nel 1915, un anno prima della sua morte.

Scrive di se stesso, dei ricordi e delle cose accadute quotidianamente. In quel periodo era in convalescenza ed in cura a casa, e attraverso le conversazioni con le persone che vennero a trovarlo, si possono intravedere la sua natura brusca ma onesta e i suoi sentimenti delicati.

Il stile di Soseki è bellissimo. Ogni volta che leggo le sue opere, rimango meravigliata della sua abilità. Anche in questo libro, gli avvenimenti quotidiani e banali sono descritti in modo bellissimo. E non solo gli avvenimenti piacevoli ma anche quelli incresciosi, raccontati attraverso la penna di Soseki, appaiono belli ai nostri occhi, come se fossero avvenuti realmente davanti ai nostri occhi. Anche i pensieri e i moti d'animo dei personaggi ci arrivano direttamente come se leggessimo nel loro cuore.

Sopratutto anche gli episodi di quando era bambino sono raccontati in modo semplice e un po' distaccato, ma mi sembra che siano più belli e più commoventi. Sopratutto mi piace quel capitolo in cui scrive di sua madre.
In un periodo noioso di convalescenza in cui non stava molto bene, e forse consapevole della morte non molto lontana, spesso gli tornarono in mente la sua famiglia, la casa dove abitava da bambino, gli amici, i vicini di casa...?

E penso che l'ultimo capitolo è più bello.
Inizia con la descrizione di una domenica mattina serena e ordinaria. Poi nella casa deserta Soseki inizia a rimuginare quelli che ha scritto nelle puntate precedenti. Gli sembrano inutili, si pente di averli scritti, vuole ridere la propria stupidità e disprezza se stesso. È impressionante il contrasto tra la serenità quotidiana e i conflitti nel suo cuore. Ma poi finisce in modo sereno e bellissimo.

"Ora che sia la casa che il mio cuore sono immersi nel silenzio, spalancherò la porta a vetri e finirò a scrivere questo manoscritto, estasiato ed avvolto dalla serena luce primaverile. Dopo di ciò, voglio fare un sonnellino appoggiandomi un po' con i gomiti sull'engawa (veranda al pianoterra che da sul giardino)"

Queste ultime righe mi fanno venire le lacrime agli occhi.
Ma che bellissime frase, che bellissime espressioni e che bellissimo stile.

Quando ero giovane preferivo Mishima Yukio e Tanisaki Junichiro. Ma con gli anni adoro sempre di più Natsume Soseki. E leggo i suoi romanzi immedesimandomi nei suoi personaggi, come Shirai Doya di "Raffiche d'autunno", Sunaga Ichizo di "Fino a dopo l'equinozio", il giovane artista di "Guanciale d'erba", il maestro di "Il cuore delle cose" e tanti altri. E con questi saggi, mi sono immedesimata in Soseki stesso.

Mi dispiace solo che questa versione, secondo me, non è da pubblicare. Purtroppo non c'è nemmeno una pagina in cui non ci sono errori. I nomi propri scambiati i nomi comuni e tradotti in modo strano, le cose avvenute non sono avvenute o le cose non avvenute sono avvenute in questa versione (molto spesso), gli aggettivi per descrivere il tempo scambiati quelli per descrivere il luogo... Quando ho iniziato a leggere, subito mi sono accorta che qualcosa non andava bene. Ho pensato: "Questo non è quello che conosco". E ho tirato fuori la versione originale in giapponese dal mio scaffale e ho letto ogni paragrafo alternativamente in entrambe le versioni. Naturalmente se si tratta della traduzione, spetta al traduttore scegliere le espressioni, le frase, le parole liberamente. Ma se il contenuto è cambiato, mi sembra che ci sia problema...

Comunque questi saggi sono bellissimi, li rileggerò ripetutamente....
In centro di Osaka le automobili sono sparite. Non si vedrà più questa vista.
Alle stazioni le pattumiere e gli armadietti con chiave erano inutilizzati.
Per ospitare il G20, per 4 giorni ad Osaka sono stati introdotti vari provvedimenti sulla sicurezza, sopratutto le severe restrizioni al traffico stradale. Ci aspettavamo di trovarci a disagio con la congestione del traffico, di conseguenza per esempio con le consegne a domicilio con il ritardo, ma invece tutti si sono astenuti dal prendere l'automobile e le strade erano piuttosto deserte. A casa mia i servizi di consegna a domicilio sono arrivati puntualmente.
Comunque, ora finalmente è tornata la normalità. Meno male...

6 commenti:

Nyu Egawa ha detto...

Mi dispiace che la traduzione del libro non sia buona.
La traduzione è fondamentale per riuscire a trasmettere il messaggio di una persona che appartiene ad un luogo lontano. :s

Mirtillo14 ha detto...

Interessanti i saggi che stai leggendo, mi spiace solo che la traduzione lasci un pò a desiderare. Che bravi tutti a rispettare le regole per il G20, da noi le cose sarebbero andate ben diversamente !!Saluti.

Ariano Geta ha detto...

Soseki è uno scrittore che è vissuto in un periodo di grandi cambiamenti sociali e importanti eventi storici, ha cercato di raccontare la difficoltà di adattarsi a un mondo che cambiava molto rapidamente.
Sono contento di sapere che il G20 non ha provocato grandi disagi a Osaka :-)

Simona ha detto...

Che peccato che la traduzione non sia buona, a me piace molto Soseki ma questo libro non ce l'ho. Devo vedere se lo trovo in libreria :)

Lunaria ha detto...

Mi è venuta voglia di leggerlo!

Titti ha detto...

@ Nyu,
ma quando viene pubblicato, nessuno lo controlla?

@ Mirtillo 14,
meno male che è finito senza problemi...

@ Ariano Geta,
infatti, meno male che è finito senza problemi...

@ Simona Ciccola,
vorrei sapere se ti sia piaciuto...

@ Lunaria,
spero che ti piaccia...