17 apr 2018

LA MONACA TUTTO FARE, AL DONNA SERPENTE. IL DEMONE BEONE

In Giappone c'è un genere letterario che si chiama "otogizoshi". Si tratta di racconti diffusi sopratutto dal XIV secolo al XVI secolo che prendono spesso gli soggetti nuovi che non esistevano nella forma letteraria precedente. Nell'epoca precedente erano diffusi i romanzi lunghi che raccontano spesso la vita degli aristocratici, ma con il declino dell'aristocrazia sono apparsi i racconti nuovi, diversi da quelli già esistenti. Si tratta di brevi racconti che erano spesso le narrazioni folcloristiche trasmesse oralmente tra i popoli e che prendono come protagonista un cittadino qualsiasi, l'incarnazione delle divinità scintoista o buddista, e la personificazione degli animali, e ci sono una grande varietà di soggetti.

Gli otogizoshi giunti a noi sono circa 400 di cui solo 100 sono conosciuti. Molti di essi si presentano sotto forma di libri illustrati, copiati a mano o stampati, i testi sono facili e le trame sono semplici che anche i popoli potevano godersi. Sono divertenti e umoristici ma anche edificanti e morali.

Questo libro spiega benissimo gli otogizoshi, dalle sue origini e diffusioni alle sue strutture nell'introduzione, e presenta 10 racconti. Sono tutti tradotti bene (vorrei fare i complimenti sinceri all'autrice), e leggendoli sicuramente si potrebbero conoscere i costumi sociali e la credenza popolare di quell'epoca. E' un libro bellissimo.
Dopo la lettura, è l'ora del tè. Ultimamente prendo quello inglese alla frutta. La preparazione è semplice, basta mettere i pezzi di frutta e versare il tè nella teiera. Ha un profumo dolce di frutta e dopo aver finito il tè potrei mangiare anche la frutta!

7 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Grazie per la segnalazione.
Io ultimamente bevo quasi esclusivamente il tè cinese fermentato del tipo "pu erh".

edvige ha detto...

Io adoro il thè ma non è che lo faccio con la procedura vera solo per me.... mi piace quello leggermente affumicato a foglie che dopo diventano grandi di colore grigio scuro non ricordo il nome ormai non l'ho più da tanto. Si ha ragione ormai le stagioni sopra tutto quelle di mezzo sono perdute. Buona giornata.
PS. Interessante questo libro chissà se lo trovo.

Nyu Egawa ha detto...

Mi piacciono i racconti folkloristici! Spero di prendere questo libro appena possibile!

La preparazione di quel tè mi sembra fantastica!!!! Non l'ho mai fatto così! @o@

White Blossom✿ ha detto...

È curiosa la preparazione del tè con la frutta fresca, d'estate deve essere ancora più piacevole, magari freddo... E quei dolcini hanno attirato la mia attenzione...
Interessanti i racconti della vita popolare antica.

Titti ha detto...

@ Ariano Geta,
ma il tè "pu erh"! Ti piace? Quando ero giovane lo prendevo un po', ma il suo odore non mi piaceva...

@ edvige,
non ho mai preso il tè affumicato, ne sono curiosa...

@ Nyu,
spero che ti piaccia...

@ White Blossom,
infatti, in estate sarà buona quel tè freddo...

Ariano Geta ha detto...

In effetti ammetto che il tè pu erh ha un odore che sembra... colla di pesce.
Però il sapore è buono :-)

Titti ha detto...

@ Ariano Geta,
meno male!