23 gen 2017

VENTURA E SVENTURA DEI GESUITI IN GIAPPONE

In Giappone c'è un periodo che si chiama il "secolo cristiano". Si tratta di un breve lasso di tempo, dal 1549 con l'arrivo di un gesuita Saverio in Giappone al 1639 con l'ultimo editto sulla chiusura del paese e quindi con la cacciata di tutti gli occidentali cattolici.

E' un periodo in cui furono presenti in Giappone i gesuiti inseriti nel contesto socio-culturale dell'epoca, a cominciare dalla spartizione delle parti del globo non conosciute con l'intervento papale sulle aree di competenza nella diatriba tra Spagna e Portogallo. E anche tra i diversi Ordini si ebbe una spartizione delle aree d'influenza: i gesuiti seguirono i portoghesi, i francescani e i domenicani si accordano agli spagnoli.

All'inizio solo i gesuiti, compreso Saverio iniziarono a fare proseliti.
I missionari innanzitutto ottennero il permesso di propagare il cristianesimo spiegando ai signori feudali del luogo i vantaggi dei commerci con loro. Nel 1543 erano già arrivati gli archibugi dal Portogallo, e proprio allora i signori feudali cercavano di trovare i mezzi per commerciare con i portoghesi e spagnoli. Così all'inizio Saverio e gli altri missionari erano accolti abbastanza cordialmente dai signori feudali.

I gesuiti continuarono a predicare anche se a volte scontrandosi con i giapponesi, riuscirono ad addirittura ottenere il favore di Nobunaga Oda che era al potere, e aumentarono le conversioni.

All'epoca di Hideyoshi Toyotomi, successore di Nobunaga, però i cristiani che erano diventati numerosi, bruciarono i templi buddisti e scintoisti, perseguitarono i buddisti e scintoisti, e i giapponesi erano venduti come schiavi all'estero dai mercanti portoghesi. Preoccupato di questa situazione, nel 1587 Hideyoshi emise l'editto di espulsione e vietò di fare proseliti.

Ma ancora in quel momento, aveva dato la priorità al commercio con gli spagnoli e portoghesi, i missionari non erano espulsi veramente e le attività missionarie erano acconsentite tacitamente. Ma poi si rese conto che per i spagnoli era solito mandare in avanscoperta missionari e mercanti nelle terre che poi intendevano conquistare militarmente, iniziò a perseguitare il cristianesimo seriamente.

Quando Filippo Ⅱ nel 1580 riunì sotto una sola corona i regno di Spagna e Portogallo, ciò diede maggiore libertà di movimento a francescani e domenicani che poterono "invadere" i territori appartenenti ai portoghesi infrangendo così il monopolio concesso dai papi ai gesuiti e di conseguenza inasprendo ancor più le controversie religiose.

E anche in Giappone iniziarono ad arrivare i francescani e i domenicani dalle Filippine spagnole, e irritate dal comportamento contraddittorio dei diversi Ordini operanti in Giappone, le autorità giapponesi presero la salomonica decisione di espellerli tutti.

Dopo la morte di Hideyoshi, Ieyasu Tokugawa che all'inizio acconsentiva tacitamente la missione del cristianesimo, nel 1613 la pose al bando e gli editti contro il cristianesimo furono seguiti da persecuzioni e martiri.

Nel 1639 i portoghesi erano espulsi definitivamente e nel 1641 gli olandesi furono trasferiti a Desima, un'isola artificiale nella baia di Nagasaki, e lì sottoposti a stretta vigilanza. Ha inizio così la politica del sakoku, cioè della chiusura del paese e fino al rescissione del divieto, per 250 anni i cristiani erano perseguitati dal shogunato Tokugawa.

Furono espulsi tutti gli occidentali a parte gli olandesi che si dichiararono refrattari a qualsivoglia ideologia religiosa e quindi poterono rimanere anche se sorvegliati a vista.
Come dimostra la presenza degli olandesi a Desima durante tutto il periodo del totale isolamento del Paese, questo non fu un giro di vite prettamente xenofobo dei Tokugawa, ma fu un netto rifiuto da parte dei giapponesi a una fede che prospettava legami troppo stretti con Roma, Spagna e Portogallo.

In questo libro segue passo a passo quel "secolo cristiano" anche attraverso tanti documenti come bolle papali, reazioni e lettere.
Il libro è composto di due parti: nella prima si segue un filo cronologico degli avvenimenti, nella seconda troviamo i documenti atti a illustrare tesi e posizioni dei vari  protagonisti, compresa la traduzione integrale dello Ha Daiusu di Fabian Fucan che compare per la prima volta a stampa in italiano, a cura di Fabio Rambelli.

E la storia che quei documenti rivelano in questo libro è molto interessante. Mi sono resa conto che ci sono tante cose che non conoscevo.
E' da leggere.

Del cristianesimo in Giappone →
http://imonologhi.blogspot.jp/2015/02/hasekura-tsunenaga-1571-1622.html
http://imonologhi.blogspot.jp/2013/09/la-vita-di-garasha.html

4 commenti:

Nyu Egawa ha detto...

Ho colto questi accenni storici quando ho visto il vecchio telefilm americano Shogun!
Le convinzioni di certi uomini sono tanto assurde quanto incredibili.

Ariano Geta ha detto...

Questo libro deve essere davvero interessante, grazie per la segnalazione :-)

White Blossom✿ ha detto...

Se dietro l'opera di evangelizzazione dei missionari stranieri non si fosse celata l'attività politica di conquista, ripartizione e sottomissione del Giappone (come di altre terre) e si fosse mantenuta la libertà religiosa, non si sarebbe arrivati alle persecuzioni ed esecuzioni. Il Giappone odierno ne è l'esempio, con la convivenza delle religioni, soprattutto scintoista e buddista.
Ispirato al romanzo "Silence" di Shusaku Endo del 1966, Martin Scorsese ha presentato il film omonimo (che non ho visto).

Titti ha detto...

@ Nyu,
hai ragione...

@ Ariano Geta,
è stato molto interessante. Spero che ti piaccia.

@ White Blossom,
infatti, ora siamo abbastanza generosi per le altre religioni, ma una volta c'era un periodo sfortunato... dietro le persecuzioni ed esecuzioni c'erano i motivi. Ho paura che quel film causi i malintesi...