20 lug 2016

ANIMA E CUORE

E' uno dei capolavori di Soseki Natsume, pubblicato in Giappone nel 1914.
Il romanzo è diviso in tre parti dal titolo "Il masetro ed io", "I miei genitori ed io" e "Il maestro e il suo testamento morale". Le prime due parti sono narrate da "io" in prima persona, mentre l'ultima parte è composta dalla lettera del maestro.

Il romanzo è ambientato alla fine dell'epoca Meiji (all'inizio del '900). "Io", il giovane studente incontrò "il maestro" a Kamakura, un paese balneare durante le vacanze estive. E iniziò a frequentarlo ed a visitare la sua casa anche dopo il ritorno a Tokyo. Il maestro, distaccato e non amava parlare di sé, viveva con la sua moglie in una condizione di quasi isolamento. Ogni mese visitava la tomba di un suo amico. Il maestro gli diceva ripetutamente le cose enigmatiche e istruttive. E quando "io" dovette tornare al paese natale perché il suo padre era in gravi condizioni di salute, il maestro si raccomandò di discutere delle questioni dell'eredità prima della scomparsa del genitore.
Ritornato a Tokyo, "io" chiese insistentemente al maestro di raccontare del suo passato e il maestro gli promise di rivelarlo in un momento giusto. Poi di nuovo "io" tornò al paese natale dopo la laurea.

A casa degli genitori, "io" trascorse un periodo di tempo con la famiglia. Intanto le condizioni del padre si aggravarono e non gli permisero di tornare a Tokyo. "Io" scrisse le lettere al maestro, ma non ne ricevette la risposta per molto tempo. E quando le condizioni di salute del padre si aggravarono drammaticamente, arrivò una lunga lettera dal maestro. "Io" che ebbe intuito che fosse il suo testamento morale, partì istintivamente per Tokyo.

In questa lettera il maestro raccontò il suo passato. Il pessimismo e la sfiducia nei confronti delle altre persone che nacquero dalla disputa sull'eredità famigliare, della quale era defraudato dallo zio. E l'autoripugnanza che nacque dall'egoismo che portò il suo amico di cuore al suicidio. Poi il motivo del suicidio del maestro stesso.

Provo simpatia per "il maestro". Mi sembra di capire la sua solitudine, il suo pessimismo e la sua sfiducia verso gli altri.
Quando l'avevo letto per la prima volta (forse quando avevo 16-17 anni), ero rimasta colpita molto dal rapporto tra "io", il suo amico, e la sua moglie. Forse non capivo molto la quintessenza di questa storia. Ma ora, dopo tanti anni, rimango impressionata molto dalla vita del maestro. Sono presa da una emozione se penso agli anni che ho passato...

E' un libro bellissimo da non perdere...
Un momento di riposo con un dolce e un bicchiere di tè verde ghiacciante mi rende beata. Lo cerco sempre, anche mi manca il tempo...
Una polpetta di kudzu (farina di radice di kudzu, una pianta originaria del Giappone) farcita di marmellata di fagioli rossi è gommosa e molto squisita.

6 commenti:

Nyu Egawa ha detto...

Sembra un libro narrato in modo interessante!

Luigi ha detto...

mi incuriosisce molto questo libro: ne stavo proprio cercando uno da leggere questa estate.
Grazie!!!

Ariano Geta ha detto...

Ho letto due libri di Soseki ("Sanshiro" e "Guanciale d'erba") e mi sono piaciuti entrambi. La trama di questo libro che proponi mi intriga perché sto passando un momento abbastanza negativo e mi sento pessimista e sfiduciato come il maestro.

Lunaria ha detto...

Sicuramente da leggere!

Giulia Pulerà ( GIULYBLADER ) ha detto...

Ciao titti!
deve essere proprio un bel libro :),
spero che tu stia bene! ;)

buona estate :))

Titti ha detto...

@ Nyu,
infatti è molto interessante.

@ Luigi,
spero che ti piaccia.

@ Ariano Geta,
allora è meglio evitarlo, una storia pesante come questa ti opprimerà, e prendilo quando stai bene... anch'io evito le storie pesanti quando sono giù di morale...

@ Lunaria,
spero che ti piaccia!

@ Giulia Puòerà,
grazie, sto bene anche se un po' stanca.