25 gen 2014

SANTUARIO DI ISE FINALMENTE

Dopo diversi anni sono tornata al santuario di Ise dove l'anno scorso si è concluso il trasloco periodico della divinità. Speravo di visitarlo più presto perché sapevo che a febbraio del 2014 il vecchio santuario sarebbe abbattuto. Non volevo perdere questa occasione in qui si può visitare contemporaneamente tutti i due santuari, nuovo e vecchio.
 
Da Osaka, ci si arriva in meno di due ore, con il rapido "Ise Liner".
Prima si visita il Geku, uno dei due santuari principali di Ise che è dedicato a Toyouke No Omikami, la divinità dell'agricoltura e dell'industria che si occupa dei pasti della divinità Amaterasu No Omikami.
Prima di visitare i santuari scintoisti, si purifica alla fontana.
Il santuario di Ise ha una superficie di 180 ettari e i 125 piccoli santuari.
Ecco il santuario Geku nuovissimo.
Invece questo è quello vecchio che sarà abbattuto fra poco.
La diversità dei due colori dei legni di due santuari, quello nuovo a sinistra e quello vecchio a destra è interessante. In 20 anni i legni diventano così vecchi.
Poi con il pullman arriviamo al Naiku, il centro della religione scintoista. Attraverso il Torii e il ponte Uji ci si arriva alla zona sacra.
Il secondo globo della ringhiera sinistra del ponte Uji contiene un amuleto e tutti lo toccano.
Poi alla fontana ci si purifica.
Ma in questo santuario c'è anche un fiume Isuzu dove ci si purifica tradizionalmente.
L'acqua era gelidissima...
Ma anche è limpida e c'erano tanti pesciolini (anche gli spiccioli).
E si visita il santuario Naiku, nuovissimo. A destra si vedeva quello vecchio, ma purtroppo non ci si può avvicinare più...
E qui, ad uno dei piccoli santuari, si esprime il proprio desiderio personale.
Anche il magazzino del riso per i rituali viene ricostruito ogni 20 anni. Ed è costruito in stile primitivo "Yuiitsu Shinmei Tukuri" in cui è stato costruito il santuario principale. Il pavimento è sollevato rispetto al terreno. Essendo il santuario legato alla famiglia imperiale, nessun altro santuario può essere costruito nello stesso stile.
E' interessante visitare anche i piccoli santuari, anche se è difficile visitarne tutti i 125.
E davanti all'ingresso del santuario Naiku, c'è il quartiere che intrattengono i pellegrini fin dall'antichità.
All'epoca di Edo (1603-1868) visitare questo santuario almeno una volta nella vita era il sogno dei popoli ed ogni anno 2-4 milioni di pellegrinaggi ci arrivavano.
Purtroppo solo gli uomini pellegrinavano e lasciavano le donne e i bambini a casa perché gli erano una palla al piede... meno male che viviamo nel nostro tempo.
Anche adesso i palazzi antichi sono conservati o riprodotti.
Ci sono tanti negozi o ristoranti, ma il pasticceria "Akafuku" è più famoso.
Mangiare questi dolci, le polpette di riso cotto al vapore coperte dalla marmellata di fagioli rossi nel antico negozio, in più vicino al braciere è un lusso per me...

Era un giorno molto freddo, ma visitando questo santuario immerso nel bosco immenso e antico mi sono sentita serenissima e purificata. Vorrei tornarci più spesso...

15 gen 2014

RITORNO A TAIWAN

Dopo due settimane dal Capodanno, piano piano si ritrova il ritmo della vita. Le giornate si sono allungate molto. E le vacanze del fine anno che abbiamo trascorso in Taiwan diventano sempre più lontane...
 
Stavolta abbiamo visitato anche la città di Keelung, un'importante città portuale, dove con il treno si arriva in circa un'ora da Taipei.
Sulla collina, abbiamo trovato una coppia di Komainu, i guardiani di pietra posti all'ingresso dei templi scintoisti. All'epoca giapponese qui c'era un tempio scintoista, Kiryu jinja.
Al piedistallo, si leggono la data della fondazione e i nomi giapponesi dei donatori.
Attualmente del tempio scintoista non ne rimane niente a parte questa coppia di guardiani di pietra, ma gli subentra un tempio per i caduti di guerra.
In questo porto arrivarono gli spagnoli nel 1626 e gli olandesi nel 1642. E dopo fu passato sotto il dominio del Giappone nel 1895, le navi per il/dal Giappone partivano e arrivavano da/in questo porto.
E qui abbiamo inaspettatamente trovato il "Rubber Duck" che è stato esposto ripetutamente anche ad Osaka. Si tratta di un oggetto del papero di gomma gigante creato da Florentijin Hofman, un artista olandese...

Questo papero gigante è molto popolare in Taiwan e la città era affollatissima.
Ma quello da cui siamo rimasti colpiti di più era la notizia della sua esplosione della vigilia del Capodanno. Appunto due giorni dopo la nostra visita. Mi dispiace molto...

le foto dell'esplosione ⇒ http://gigazine.net/news/20131231-rubber-duck-end/
Stavolta siamo entrati all'interno del palazzo presidenziale costruito all'epoca giapponese. Era l'Ufficio del Governatore generale di Taiwan ed anche oggi ospita l'Ufficio del Presidente.
 
E' aperto al pubblico solo la mattinata e per entrarci si deve mostrare il passaporto all'ingresso ed essere sottoposti ai controlli di sicurezza.
La guida che ci ha accompagnato era una signora anziana di 76 anni che parlava perfettamente giapponese. "Studiavo già alla scuola elementare quando la guerra è finita..." ha detto. E' dell'ultima generazione che parla giapponese.
 
Nonostante tutto, dentro il palazzo presidenziale, c'è una sala dove sono esposti tutti i 19 ritratti dei governatori generali giapponesi.
 
Questa nonna-guida ci ha spiegato che grazie alle scuole, le strade, le ferrovie, le dighe, le ospedali, ed gli acquedotti costruiti dai giapponesi, il Taiwan poté svilupparsi.
Ha detto anche che ringraziano soprattutto Goto Shinpei, il Capo degli affari interni che programmò le infrastrutture di Taiwan, Akashi Motojiro, il settimo governatore generale che ama di tutto cuore il Taiwan e Hatta Yoichi, l'ingegnere idraulico che trasformò la Pianura meridiana sterile in una terra fertilissima costruendo una diga più grande dell'Asia (allora). Mentre ha denigrato aspramente i primi quattro governatori.
 
Ascoltare direttamente da lei quello che avevo letto sui libri era molto significativo per me. Ho anche chiacchierato personalmente con lei dopo la visita. Questa visita era una cosa più impressionante durante questo soggiorno in Taiwan.
Anche stavolta ho visitato le rovine della tomba di Akashi Motojiro in centro di Taipei. Amò così profondamente che volle essere sepolto in Taiwan. E' il mio posto più preferito a Taipei.

Un po' di lui e della storia ⇒
http://imonologhi.blogspot.jp/2012/05/sulle-orme-di-un-passato.html   
http://imonologhi.blogspot.jp/2011/08/passeggiata-taipei.html
Il mercato e il museo che è l'ex scuola elementale.
Un quartiere in cui rimangono le case di stile giapponese ci provoca nostalgia.
Naturalmente ho gustato a sazietà i dolci buonissimi.
Il gelato al mango è immancabile, anche se è di fuori stagione.
E la zuppa di marmellata di fagioli rossi con le polpette di taro molto glutinose.
 
Il solito albergo, i soliti ristoranti, le stesse pasticcerie e gli soliti massaggiatori. Niente di speciale ma in Taiwan così bello e accogliente ci troviamo totalmente rilassati e ricarichiamo l'energia...

RACCOLTI POPOLARI GIAPPONESI

E' un piccolo e bellissimo libro di 6 favole giapponesi. Sono le favole più popolari che conosciamo noi tutti i giapponesi e che rappresentano la nostra cultura, la nostra morale e il nostro spirito.
 
1. La stroria di Urashima Taro: un giovane pescatore salvò la tartaruga dai maltrattamenti dei ragazzi sulla spiaggia e fu invitato al palazzo della Principessa del Mare in segno di ringraziamento. E lì fu accolto calorosamente dalla principessa e quando volle tornare a casa fu regalato uno scrigno speciale che non doveva essere aperto...

2. Cappelli di bambù: una coppia di anziani poveri ma dal cuore puro mise i cappelli di bambù sulle teste delle statue di pietra di Jizo e allora...

3. La dama della neve: un giovane taglialegna aveva la bellissima moglie ma un giorno le tradì un segreto, una promessa fatta tanti anni fa con una donna misteriosa e allora...

4. La teiera magica: un cane procione contraccambiò una coppia che lo aveva salvato.

5. La gru: una coppia degli anziani salvò una gru e...

6. La leggenda di Momotaro: un ragazzo nato da una grande pesca face una spedizione contro gli orchi che affliggevano la gente...

Tutte sono semplici e spesso prendono la stessa schema in cui il bene e il male si contrastano, e chi ha compiuto un misfatto, chi ha tradito qualcuno, o chi non ha mantenuto la promessa, senza eccezione viene punito, mentre chi ha fatto buone azioni viene salvato e diventato felice. E incitano la gente alle virtù e la puniscono per i vizi. Sono i racconti didascalici soprattutto per i bambini ma divertenti.

Preferisco soprattutto "Cappelli di bambù" che ci persuade che chi compie disinteressatamente buone azioni viene salvato...

7 gen 2014

LA PRIMA VISITA AL TEMPIO DELL'ANNO NUOVO

E' iniziato il 2014 e il 6 gennaio la maggior parte degli impiegati sono tornati al lavoro dopo ben 9 giorni di vacanze di Capodanno.
Grazie al calendario "fortunato", quest'anno le vacanze sono state più lunghe (di solito sono 5 giorni dal 30 dicembre al 3 gennaio).
Sia a quelli che le hanno trascorse tradizionalmente con la famiglia che a quelli che hanno viaggiato all'estero è tornata ugualmente la vita quotidiana e ci vorrà un po'per riprendere il ritmo...

Le ho trascorse un po' in Taiwan, un po' con la famiglia e un po' lavorando, ma mi sono riposata abbastanza e ho riconosciuto la bellezza del nostro Capodanno.

Il Capodanno è la festività più importante del Giappone e si prepara negli ultimi giorni del fine anno e si festeggia nei primi tre giorni.
Tra le usanze tradizionali che affiorano in queste festività come i piatti caratteristici, le decorazioni delle porte delle case e lo scambio di biglietti augurali, c'è anche la visita ai templi.
Prima abbiamo visitato un tempio scintoista che la famiglia di mio marito visita da generazioni.
Poi quella che la mia famiglia visita da generazioni.
Ringraziare le divinità per l'anno passato, pregare affinché il nuovo anno ci porti tanta felicità ed esprimere i propri desideri e propositi alle divinità.
E' semplice ma mi sento veramente serena...
Ho trovato una foto antica di quando avevo due anni. Con il kimono ero di buon umore.
Attualmente la porta Torii è stata spostata un po', ma il cane di pietra e la lanterna di pietra sono rimasti gli stessi.
Naturalmente non mi manca il dolce del Capodanno, l'Hanabiramochi. La pasta di riso cotto a vapore e pestato avvolge le stecchetta di bardana cotte con lo zucchero e la marmellata di miso (pasta di soia fermentata) bianco e fagioli bianchi. Sin dall'epoca di Heian (794-1192) si mangiava nella corte, ma solo nell'epoca di Meiji (1868-1912) fu permesso ai popoli di mangiarlo...
 
I piatti e le decorazioni del Capodanno ⇩