25 apr 2024

FIORITURA DEI CILIEGI 2024

Questo inverno è stato molto caldo, soprattutto a febbraio ad Osaka la temperatura è arrivata anche a 20 gradi, per cui si prevedeva la fioritura dei ciliegi in anticipo.
Quando siamo partiti per Italia a metà marzo, temevo che al nostro rientro sarebbe iniziata la fioritura dei ciliegi e non avrei potuto goderla pienamente.

Ma a marzo la temperatura è scesa e i boccioli rimanevano duri e chiusi. Ogni volta che la previsione della fioritura dei ciliegi è stata aggiornata, la data prevista dell'inizio della fioritura dei ciliegi si è spostata sempre più all'indietro, dal 19 al 22, al 27... e alla fine ad Osaka i primi boccioli si sono schiusi il 30 marzo con 11 giorni di ritardo rispetto all'anno scorso.
Anche quest'anno sono andata ad ammirare la fioritura in alcuni posti miei preferiti, a Kyoto, a Nara e nelle vicinanze della casa mia, ma il ciliegio che mi è rimasto soprattutto nel cuore è questo secolare in un villaggio tra i monti.
Non solo i ciliegi, ma anche i peschi, le magnolie e i narcisi erano in piena fioritura e la vista di tutti insieme illuminata dai primi raggi del sole è stata un vero e proprio spettacolo.
Il ciliegio secolare è vigoroso, solenne e divino. Grazie ai sforzi costanti degli abitanti delle vicinanze che per secoli hanno continuato a prendersi cura di questo ciliegio e di altri fiori, possiamo godere questo paesaggio...
Visto che è un posto molto popolare, è sempre affollato. Per evitare il traffico e la fila per i parcheggi, siamo usciti di casa ancora al buio e siamo arrivati alle 5:30, ma i parcheggi erano quasi tutti occupati e c'erano già tante persone...
Vogliamo tutti vedere le cose belle, e l'attesa più lunga del solito (fioritura in ritardo) ha aumentato il nostro desiderio di vederle...
Più ci siamo avvicinati alla mèta, più il cielo si è schiarito...
La lunga attesa, lo svegliarmi prestissimo, il viaggio nel buio... tutti sono stati ricompensati da questo paesaggio.
Ci siamo spostati in un posto tranquillo,
ed abbiamo fatto la colazione ascoltando i cinguettii degli uccelli (mi sono svegliata alle due di notte e l'ho preparato in fretta). L'obento era semplice, ma la colazione nella natura è stata meravigliosa. 
Anche qui ci sono i bellissimi ciliegi...
Quando ho visitato Kyoto, la fioritura è appena iniziata e c'erano più boccioli che fiori aperti. Ma la tenerezza della prima fase della fioritura è inesprimibile...
Dopo una settimana i ciliegi raggiungono alla piena fioritura e poi subito iniziano a perdere i petali... si può godere la bellissima fioritura dei ciliegi solo in due o tre giorni. È molto difficile programmare le gite per ammirare la fioritura dei ciliegi.
Un poeta del IX secolo Ariwara no Narihira compose una poesia. 
"Se non esistessero i fiori di ciliegio in questo mondo, a primavera saremmo tranquilli".
Anche nel IX secolo si aspettava ansiosamente che i boccioli del ciliegio aprissero, e una volta che erano fioriti, si temeva che i petali iniziassero a cadere... sia nel IX secolo che oggi la gente è così attratta dalla fioritura dei ciliegi...
A Nara ho potuto assistere alla piena fioritura dei ciliegi.
Anche vicino a casa mia i fiori di ciliegio hanno tinto le vie di rosa chiara... Mi sembrava che la primavera sia esplosa.
Il sakuramochi, un dolce coperto dalle foglie di ciliegio sotto sale ha un profumo di primavera.

Finita la fioritura dei ciliegi, ora  il verde tenero delle foglie appena germogliate ed i fiori di glicine, di azalea, o di yamabuki (kerria) colorano la città.
Dalla primavera all'inizio dell'estate... vorrei che la bella stagione vada avanti lentamente...                 

6 apr 2024

PUGLIA E BASILICATA 2024

A metà marzo io e mio marito abbiamo viaggiato in Puglia e in Basilicata. Visitando le città che non avevamo ancora conosciuto, ci siamo diretti verso Martina Franca dove abbiamo i cari amici. Comunque siamo tornati in Puglia dopo nove anni. Finalmente!
Per prima abbiamo visitato Lavello in Basilicata.
La piazza Matteotti si trova al confine tra la città vecchia e quella nuova. La grande fontana domina la piazza a cui si affaccia l'Istituto Comprensivo Statale molto bello.
Poi siamo arrivati a Melfi. Alla sommità della collina svetta il castello dove Federico II promulgò le Costituzioni di Melfi nel 1231.
È sempre divertente perdersi nelle viuzze del quartiere medievale. Anche se stavolta ho passeggiato molto meno del solito a causa del femore non del tutto guarito.
Lungo la strada verso Venosa, abbiamo trovato un paesaggio molto suggestivo. Nel  prato sparso di grotte c'è una chiesetta con campanile.
Ci siamo fermati ad ammirare incantati questa vista affascinante, ma non sapevamo di che si tratta.
Dopo essere rientrata a casa me ne sono informata un po', e ho saputo che si tratta del villaggio di Sanzanello dove sono stati rinvenuti le testimonianze semirupestre risalenti al Paleolitico, i resti di ville di epoca romana ed anche un tratto dell'antica Via Appia!
Le grotte furono utilizzati, durante il periodo romano, come mitrei, sepolcreti e catacombe, mentre intorno all'anno mille divennero luoghi di rifugio e preghiere per gli eremiti. Nei secoli successivi furono adibite a granai, cantine, masserie e trappeti. In epoca medievale fino al XX secolo venivano utilizzate come ricoveri per i pastori, porcaccerie e masserie, ed in epoche successive vennero utilizzate come caseifici, forni, trappeti e fovee per la conservazione di alimentari.
Poi siamo arrivati alla città di Orazio, Venosa.
Da quando ho conosciuto questo grande filosofo, famoso anche per le odi "Carpe diem", volevo visitare questa città.
La città di Venosa è molto interessante e molto elegante e non si stanca mai di passeggiare.
Passeggiando si può trovare dappertutto le cose antiche, come la Casa di Orazio risalente al II secolo a.C.,
la Fontana Angioina (1298) con due leoni in pietra,  
la Fontana Messer Oto (1313-1314) e un bassorilievo romano (I secolo d.C.)...
La bellissima vista dalla finestra dell'albergo è una delle cose indimenticabili di questo viaggio. Forse non è cambiata quasi niente da 2000 anni fa ed è identica a quella che anche Orazio vedeva...
Questa foto Comune di Venosa
Un po' fuori della città si trova il complesso della Santissima Trinità di Venosa. È composto di due chiese ed ha un fascino caratteristico. 
La chiesa antica fu costruita tra il V e il VI secolo dove si trovava un edificio paleocristiano a sua volta costruito sulle rovine di un tempio pagano dedicato a dio Imene. È molto interessante il complesso composto di più edifici di epoche e stili diversi. 
La costruzione della chiesa Incompiuta (la chiesa nuova) fu iniziata tra l'XI e il XII secolo per ampliare quella antica, ma non fu mai portata a termine.
Accanto alla chiesa Incompiuta, c'è un parco archeologico dove si trovano i resti monumentali della colonia romana di Venusia, fondata nel 291 a.C., dal periodo repubblicano fino all'epoca medievale.
Dall'impianto termale costruito nel I secolo d.C., fino ai resti di ville romane con i meravigliosi mosaici pavimentali, tutti sono ben conservati e si capisce quanto era fiorente questa colonia di Venusia con 20.000 abitanti quasi doppio di quelli attuali.
Mi è piaciuta la città di Venosa così tanto che mi dispiaceva lasciarla, ma poi finalmente ci siamo diretti verso Puglia!

6 mar 2024

LA COPPA DI APOLLO

È il diario di viaggio di Mishima Yukio che fece il giro del mondo per quattro mesi e mezzo tra il 1951 e il 1952. È composto da "Diario di navigazione", "Nordamerica", "Sudameria-Brasile", "Europa" e "Epilogo".

Era il suo primo viaggio all'estero, perché allora il Giappone era ancora sotto occupazione americana ed era vietato ai cittadini normali viaggiare all'estero.
Per partire Mishima ottenne l'incarico di inviato speciale grazie a un amico di sua madre, responsabile del quotidiano "Asahi Shinbun".

I racconti furono pubblicati sulle diverse riviste letterarie nel 1952. E poi nella parte seconda e nella parte terza di questo libro sono raccolti anche altri diari di questo viaggio non inclusi nella versione originale.

È sempre un grande piacere per me leggere gli scritti di Misima, e leggere i questi scritti vividi, pieni di emozione e diversi dai suoi romanzi è stato molto interessante.

Per inciso, in Italia visitò Roma e Venezia.
Da noi si dice che i fiori di Ume (pruno) sono i precursori dei cento fiori. Quest'inverno è eccezionalmente mite e i fiori di pruno sono sbocciati e caduti in grande anticipo.
All'inizio di febbraio, al parco nazionale del palazzo imperiale di Kyoto ho inaspettatamente trovato i pruni già in fioritura.
Il nome Robai di questi fiori gialli significa "pruno di cera" e i fiori hanno un profumo simile a quello di fiori di pruno, anche se non è di stesso genere di pruno. I petali sono così sottili e trasparenti come il suo nome rappresenta.
Ad un pasticceria vicino al palazzo imperiale ho mangiato "Tsybakimochi" che è un dolce di riso farcito di marmellata di fagioli rossi e coperto da due foglie di camelia.

La camelia è di buon auspicio e si crede che caccia via i maligni. Nel periodo in cui i fiori sono pochissimi, vengono utilizzate le foglie di camelie aspettando la primavera.

Questo dolce ha una lunga storia, almeno più di 1000 anni. È descritto nel romanzo  "Genjimonogatari" scritto dalla scrittrice Murasaki Shikibu nell'XI secolo.

Nel romanzo i giovani aristocratici mangiarono allegramente questi dolci e la frutta come i mandarini e le pere dopo aver giocato con il pallone (un gioco che si chiama "Kemari").

Mangiando questo dolce mi è sembrato di vedere questi giovani...
I fiori di pruno pendulo sono molto appariscenti.
Anche nel giardino del nostro appartamento ho trovato i fiori di pruno così teneri...
Ho già mangiato lo yomoghi mochi, un dolce fatto di riso cotto di vapore, pestato insieme con l'assenzio che appena è germogliato e farcito di marmellata di fagioli rossi. Ha un profumo di primavera, e sono pazza per questo dolce. Quanti potrò mangiarne in questa primavera...?