16 dic 2024

LA DISCIPLINA DI PENELOPE

È la prima puntata di una nuova serie di Gianrico Carofiglio. In questo romanzo giallo la protagonista, Penelope è l'ex pubblico ministero è impegnata in un'investigazione privata chiesta da un vecchio amico.
Dopo che ha perso il lavoro di magistrato in seguito a un non meglio precisato incidente, vive una vita dissoluta, un po' depressa, alcolizzata e spesso porta a letto gli uomini a caso.
Ma la sua intuizione non è ancora affievolita, anche con gli aiuti degli ex colleghi risolve il caso.

Mi piace leggere i libri di Carofiglio anche perché molto spesso la storia è ambientata nella città di Bari. Leggendoli immagino le vie, i palazzi ed i paesaggi e mi sembra di sentire anche l'aria della città. Mi dispiace solo che questa serie è ambientata a Milano anziché a Bari, ma Penelope, la protagonista femmina mi è piaciuta subito. Ho già comprato la seconda puntata. Non vedo l'ora di seguire anche questa serie...

Dopo il novembre insolitamente caldo, il foliage che ritardava finalmente si presenta nel suo massimo splendore nei primi giorni di dicembre anziché a metà novembre.
Il primo dicembre a Nara, era ancora un po' presto per godere dei colori rossi degli aceri. Ma era meravigliosa lo stesso la tonalità dei colori di verde, giallo, arancione e rosso...
Qualche giorno dopo a Kyoto ho potuto assistere ad uno spettacolo magico...
Ancora una settimana dopo a Nara, ho potuto godere anche dei tappeti di foglie cadute.
Non si aspettava di assistere al foliage a metà dicembre. In tutti i posti noi abitanti abbiamo potuto godere serenamente di questi spettacoli, dopo che i turisti che erano arrivati da tutto il mondo se ne sono andati via a novembre.
Ad Osaka mi piace il giallo delle Ginkgo biloba. Di passaggio ne ho goduto quasi ogni giorno...

Pensavo che le foglie sarebbero cadute prima di cambiare i colori a causa dell'autunno caldo, ma invece il foliage ha raggiunto il suo massimo anche se con grande ritardo. Sono rimasta meravigliata dal ciclo della natura che si aggiusta da solo... E ora è arrivato il grande freddo. Il Natale è alle porte. Mamma mia!

18 nov 2024

LEZIONI SPIRITUALI PER GIOVANI SAMURAI

È un libro che contiene cinque saggi di Mishima Yukio che sono stati scritti negli ultimi anni della sua vita, e di cui due sono addirittura stati scritti immediatamente prima della sua morte nel 1970, per cui spesso vengono considerati i suoi testamenti.

Il primo saggio "Lezioni spirituali per giovani samurai" è stato scritto nella seconda metà degli anni sessanta in cui il movimento studentesco arrivò all'apice ed i valori tradizionali giapponesi furono crollati. In questo saggio Mishima mostra ai giovani lettori un esempio di modo di vivere di samurai ed indica ai giovani lettori come si premunisce contro ogni imprevisto.

Nel terzo saggio "Introduzione alla filosofia dell'azione" Mishima espone la propria concezione dell'azione umana nei suoi vari aspetti. Secondo la sua filosofia, finché l'azione raggiunge la massima efficacia, occorre saper attendere con tanta pazienza l'occasione propizia. E per quell'attimo in cui si impegna totalmente l'anima e il corpo, occorre condensare al limite estremo la volontà e l'azione. Il termine "azione" diviene così sinonimo di "pazienza".

Nel quarto saggio "I miei ultimi venticinque anni" che per me è più bello, Mishima ripensa ai suoi ultimi venticinque anni e si meraviglia di quanto siano stati vuoti. E rivela il suo sentimento di vuoto per aver nutrito le speranze per il Giappone del dopoguerra. E conclude questo saggio con il testo seguente.

In questi 25 anni ho perso le mie speranze una dopo l'altra, ed ora che ormai mi sembra di intuire il termine, sono sbalordito da come sono state vuote e volgari quelle tante speranze, e da quanto è stata immensa l'energia che ho dedicato per queste. Se avessi utilizzato tutte queste energie per disperare, avrei avuto i risultati migliori.
Non posso continuare a nutrire le speranze per il futuro del Giappone. Sento di giorno in giorno crescere in me il timore che il "Giappone" scompaia se vada avanti in questo modo. Il Giappone sarà sparito ed al suo posto rimarrà nell'Estremo Oriente una grande potenza economica inorganica, vuota, neutrale, ambigua, ricca ed astuta. Ora non voglio parlare con quelli che pensano che va bene così, non c'è niente da fare.

E l'ultimo testo è "Proclama" che Mishima compose e lesse sul balcone dell'ufficio dell'esercito di autodifesa, davanti a un migliaio di uomini del reggimento di fanteria, oltre che ai giornalisti, pochi istanti prima di suicidarsi tramite il seppuku, il 25 novembre del 1970, a 45 anni.

È passato più di mezzo secolo dalla sua morte, ed il suo timore si è purtroppo avverato. Infatti una volta è diventato la seconda potenza economica mondiale, ricca e bella. Ma in questi trenta anni è sempre in declino e non lo è più nemmeno. Stiamo vivendo solo di quelli che i nostri antenati ci hanno lasciato, sfruttando le istituzioni e le infrastrutture già esistenti senza rinnovarle né sostituirle, ed abbiamo perso tutta la virtù distruggendo la tradizione tramandata di generazione in generazione. Ormai il nostro paese ordinato, pulito e sicuro è stato scomparso, purtroppo. Quando ho letto questo saggio per la prima volta trenta anni fa, non l'ho trovato interessante, ma stavolta sono rimasta commossa soprattutto dall'ultima parte. Mi sembra di avere lo stesso sentimento di vuoto di Mishima di quando scrisse questo testo. Ora questo libro è diventato uno dei miei preferiti tra i libri di Mishima.
Sto aspettando i colori autunnali, ma ancora il clima è mite e con la temperatura abbastanza alta le foglie tardano a cambiare colore.
A fine Ottobre al parco di Nara le foglie hanno appena iniziato a cambiare colore...
Non vedo l'ora che gli aceri diventino tutti rossi...
Dobbiamo aspettare ancora un po' il foliage degli aceri rossi, ma per quanto riguarda i colori autunnali non faccio a meno di mentire il colore delle risaie dorate che aspettavano la mietitura a metà Ottobre.
Durante la gita in periferia di Nara ci siamo imbattuti in un bellissimo tempio scintoista con il tetto di paglia. È piccola ma abbastanza antica e la sua origine risale almeno al X secolo d.C.. Si regnava l'atmosfera così serena che mi sembrava di essere in una fiaba.
Il paesaggio con le risaie mature ci rende felice. Questo colore dorate è il simbolo dell'abbondanza. Non mi stancherei mai di ammirarlo...
Anche qui vicino a casa mia gli alberi delle Ginkgo acee hanno iniziato a diventare gialle...
Anche in quest'autunno ho mangiato tanti dolci con le castagne. Ma con questa temperatura non mi sembra di essere a Novembre, anche se si sta bene...

17 ott 2024

L'ISOLA DELL'ABBANDONO

Mi piacciono i libri di quest'autrice, ne ho letti tanti. Ma questo è un po' diverso dagli altri purtroppo... Il protagonista ha un trauma di essere abbandonata da chi amava, ne soffre ma alla fine riesce ad andare avanti... Forse è una storia emozionante, e capisco il dolore di perdere le persone care all'improvviso, ma non so perché, ho letto questo libro sentendomi soffocata e ho fatto fatica ad andare avanti nella lettura...

In quest'estate a causa del caldo eccezionale, non sono uscita molto ed a casa ho letto tanti libri. Alcuni mi sono piaciuti e altri no purtroppo come sempre, ma comunque sia mi piace leggere le storie ambientate in Italia immaginando i paesaggi, le case e i negozi... E visto che m'impongo di finire tutti i libri che ho iniziato a leggere, comunque cerco di finirli anche quando faccio fatica ad andare avanti. E finalmente quando sono arrivata alla fine, mi sembra di provare una soddisfazione più grande...
Non sono uscita molto, ma per muovermi ogni tanto ho fatto la passeggiata.
La meta mia preferita è sempre questa passeggiata a fiume nel centro di Osaka. Nelle vicinanze ci sono quattro musei e l'atmosfera è confortevole.
Una volta in questa zona arrivavano le navi cariche di riso e prodotti agricoli da tutto il Giappone. Nel XVII- XIX secolo con i 135 magazzini dei signori feudali del tutto il Giappone allineati lungo questo fiume, Osaka divenne il centro di scambi commerciali dove arrivarono i prodotti agricoli da tutto il Giappone per poi rispedire per tutto il Giappone e per questo Osaka era chiamato la "Cucina del Giappone".
Purtroppo non ci sono i resti di quell'epoca, ma mi piace camminare immaginando quell'epoca...
Fra circa 8 km da qui questo fiume sfocia nella baia di Osaka. 
Recentemente è stato inaugurato un parco gigante vicino a casa mia e vengo a passeggiare anche qui. 
Poi visto che si trova a 5 minuti a piedi e sulla strada per la stazione di Osaka, vengo qui anche per fare la scorciatoia.
Il parco ha una superficie di 4.5 ettari. Anche se sia artificiale, è bello avere il verde così tanto in centrissimo di Osaka.
In quest'estate ho mangiato tantissimi kakigori e gelati e prendere le bevande ghiacciate...
È bello attraversare tra il verde invece dei grattacieli grigi per arrivare alla stazione.
Gli aceri, i pini, i siliquastri giapponesi, i zelcova serrata... in totale 1500 alberi di 320 generi ed è molto interessante camminare osservandoli uno per uno...
I fiori di sarusuberi (Lagerstroemia indica) che erano in fioritura per tutta l'estate.
I fiori di campanula sono così graziosi...
Ora le foglie hanno iniziato ad avere la tonalità autunnale... non vedo l'ora di godere del foliage qui... e poi in primavera i 110 ciliegi in fioritura tingeranno questo parco in rosa chiara...
Quest'anno la festa della luna è stata festeggiata il 17 settembre e il 15 ottobre.
È sempre emozionante il momento in cui appare la luna...
Per la prima volta ho fatto i dolci tipici di questa festa i "tsukimi dango".

La forma di questo dolce dipende dalle regioni. Da noi sono di forma di satoimo (taro) che vengono raccolte proprio in questo periodo e vengono offerte alla luna.
I satoimo (taro)
Anche dopo che è arrivato l'ottobre, la temperatura superava i 30 gradi. Finalmente l'aria è cambiata e la temperatura è scesa un po', ma per essere ad ottobre fa assai caldo...

19 ago 2024

DIARIO DI MURASAKI SHIKIBU

È un diario di Murasaki Shikibu, una scrittrice e poetessa giapponese, conosciuta per il romanzo Genji monogatari ("Storia di Genji", scritto in giapponese dal 1008 al 1010).
In questo diario viene descritta l'esperienza di quando prestò servizio alla corte imperiale giapponese come dama di corte per l'Imperatrice Shōshi.

La prima parte è dedicata al primo parto di Shōshi che diede alla luce il principe Atsunari, il futuro imperatore Goichijō.
Dal VII secolo gli uomini del clan Fujiwara controllavano la corte, sposando le proprie figlie all'Imperatore di generazione in generazione e diventando il nonno dei principi che in futuro sarebbero diventati l'Imperatore. Anche il padre di Shōshi era uno dei capi del clan Fujiwara, e la nascita di quel bambino era un evento importantissimo e attesissimo per la famiglia di Shōshi.

Visto che a quell'epoca l'imperatore aveva le diverse consorti, per dare prestigio alla propria figlia e renderla competitiva in una corte che apprezzava l'istruzione e l'apprendimento, si cercavano le dame di compagnia talentuose, istruite e interessanti per costruire un salone che rivaleggiasse con quelli delle altre consorti.

Murasaki Shikibu prestava servizio per Shōshi e la scrittrice Sei Shōnagon, autrice delle "Note del guanciale" era la dama di compagnia di Teishi che era la rivale di Shōshi.

E la seconda parte è composta dalle lettere e dai diari.
È molto interessante sapere i preparativi del parto, i festeggiamenti, le cerimonie, gli usi, ed gli abbigliamenti della corte di 1000 anni fa.
Ci sono scritti anche i pettegolezzi delle dame, e sono rimasta sorpresa dal fatto che i sentimenti umani erano uguali anche 1000 anni fa.

È un piccolo libro ma porta i lettori nella corte imperiale giapponese di 1000 anni fa. È stata una lettura molto interessante.
Nelle rovine della capitale Fujiwara (694-710) di quando il clan Fujiwara iniziò la sua ascesa nella corte, i fiori di loto erano in piena fioritura quando ci siamo stati un mese fa.
In Giappone il caldo di quest'estate è eccezionale e insopportabile...
Per goderci il fresco siamo andati a nord di Kyoto. In quella zona, lungo il fiume ci sono vari ristoranti dove si può mangiare sulle piattaforme allestite sul letto del fiume.
Essendoci nelle montagne fa più fresco che in città, ma su quella piattaforma Kawadoko la temperatura è ancora più bassa e si dice che anche nei periodi più caldi la temperatura non supera i 24 gradi.

Abbiamo mangiato bene, soprattutto era meravigliosa la coppa di ghiaccio con dentro la salsa di soia zuccherata in cui si immerge un boccone di somen (i vermicelli giapponesi). 
È stato un paradiso con l'aria fresca e i piacevoli gorgoglii del ruscello.
Anche i dolci giapponesi ci regalano un attimo di fresco. Li assaggiamo prima con gli occhi e poi con la bocca. Solo guardando la gelatina con dentro un pesce rosso fatto di marmellata di fagioli bianchi ho avuto una sensazione di fresco.
La gelatina di zucchero bruno era molto soffice e ha un gusto delicato ed elegante come il suo nome "Shitatari (gocce d'acqua)". L'ho raffreddata in frigorifero e l'ho mangiata guardando la festa di Ghion in diretta TV. 
La gelatina "merletto" con le fette sottili di limone che sembrano i motivi di merletto (era molto più bello di quella foto).
Durante la festa buddista Obon (dal 13 agosto al 16 agosto), in Giappone le anime dei defunti ritornano dall'aldilà per fare visita ai vivi a casa.

Si visitano le tombe per accogliere quelle degli antenati mentre in casa sull'altare buddista vengono offerti la frutta, le verdure, i dolci, i fiori e tanti altri. Poi il 16 le anime dei defunti ritornano al di là.

Per accoglierle e accompagnarle nel loro ritorno al di là una volta la sera del 13 e del 16 agosto si accendeva un piccolo fuoco davanti a casa, ma ora purtroppo raramente lo si vede. A Kyoto il 16 agosto si accendono i falò a forma di caratteri o simboli sulle 5 montagne che circondano la città. Per i turisti sarebbe uno spettacolo, ma per noi è un momento di addio triste.

In questo periodo pensiamo molto ai cari defunti.
Anch'io ho pensato molto ai miei nonni ed ai suoceri, ed il 16 mi sono sentita triste guardando le fiamme dei falò di Kyoto alla tv e immaginandoli allontanarsi da qui e tornare al di là... 

Ancora fa molto caldo, ma finita la festa di Obon, a noi giapponesi sembra che l'estate se ne sta andando. I cori delle cicale si sono affievoliti, il cielo non è come quello in piena estate, e sono rimasta sorpresa dal vento piacevole.
Così piano piano l'estate che sembrava interminabile volge al termine. Non so se spero che arrivi presto l'autunno oppure mi dispiace che l'estate se ne va...